Da lunedì scorso l’Orvietana è a Bagnoregio, sede del ritiro estivo. Allo stadio Pompei la temperatura è sicuramente meno rovente, rispetto ai piedi della Rupe, ma gli allenamenti rendono comunque dure le giornate ai 28 calciatori convocati. Antonio Rizzolo li segue passo a passo, il suo secondo Enrico Broccatelli sprona tutti in mezzo al campo e il collaboratore tecnico Lorenzo Peparello osserva dal lato opposto. Visuale dall’alto invece per il match analyst Mirko Ceccantoni che, in tribuna, video-riprende l’allenamento, compreso quello dei portieri guidato da Giulio Di Antonio. Il tecnico sembra comunque già soddisfatto: “Vedo un gruppo omogeneo – conferma Rizzolo – non ci sono primedonne, lo spessore umano si percepisce, ora lavoreremo su lato tattico e tecnico”.
Con quale criterio si sono scelti i nuovi arrivati e le riconferme?
“Siamo partiti dalle certezze tecniche dei ragazzi che già conoscevo, poi abbiamo colmato le lacune, ma come già detto abbiamo tenuto in considerazione il lato umano, anche scartando profili tecnicamente validi, ma che non avrebbero garantito quell’equilibrio, fondamentale in uno spogliatoio”.
Quali sono state le prime parole rivolte ai giocatori?
“Ho preferito colloqui specifici, ad esempio agli over ho chiesto di non dimenticare di essere stati under, quindi devono prestare attenzione nel modo in cui consigliano o riprendono un giovane. Agli under ho spiegato che hanno una grande occasione di crescere”.
Che identità tattica avrà la squadra? Sembra che il modulo di partenza sia il 4-3-1-2.
“Non sono uno che cambia in base all’avversario, abbiamo fatto un mercato pensando a questo tipo di schieramento, ma ho giocatori versatili e non avremo problemi a variare in caso di necessità. Non ho voluto però sacrificare, come accaduto lo scorso anno, qualche giocatore in ruoli che non gli si addicono. Credo che così riusciremo a portare molti più uomini in area avversaria”.
Si può già definire un obiettivo?
“Dobbiamo alzare l’asticella, questo vale sempre nella vita, non vogliamo arrivare all’ultimo minuto dell’ultima partita per giocarci la salvezza. Vorrei una squadra che sia fastidiosa per tutti. Siamo stati tra i primi ad iniziare e finire il mercato, questo ci ha aiutato”.
Sabato la prima amichevole a Colleferro, che risposte si aspetta un tecnico da una gara dopo una settimana di intenso lavoro?
“Abbiamo scelto di fare tutte amichevoli impegnative, la prima servirà solo a conoscerci meglio e a mettere minutaggio, dai test successivi invece mi aspetterò più risposte”.
Fonte: Corriere dell’Umbria – Marco Gobbino.