Da una parte le rassicurazioni da parte di Tesei, Tardani e vertici di Mcc sul futuro della banca cittadina, dall’altra la notizia che, a settembre, il Ministero dell’Economia e delle Finanze tramite Invitalia, avvierà la gara per la messa in vendita sia della quota del Monte dei Paschi di Siena (23,26%), che quella della maggioranza della Cassa di Risparmio di Orvieto nelle mani di Invitalia-Mediocredito Centrale acquisita nel 2022. A sottolineare questa “sottile” contraddizione è la capogruppo di Proposta Civica in consiglio comunale Roberta Palazzetti.
Sono passati esattamente 12 giorni dall’incontro tra la presidente Tesei, la sindaca Tardani e i vertici della Cassa di Risparmio di Orvieto e di Mediocredito. In questo breve lasso di tempo, dalle rassicurazioni sulla solidità della banca, sul suo radicamento nel territorio e sui piani per rafforzarne la presenza, si è passati all’annuncio della vendita della Cassa di Risparmio e alla sua privatizzazione. Questa svolta solleva molte domande:
1. Tesei e Tardani erano state informate della possibilita’ di una vendita? E dell’interesse espresso dal Banco di Desio?
2. Come intendono tutelare il territorio nella decisione di vendita? Quali i paletti da introdurre nella gara per evitare la perdita di presenza e supporto alle imprese e famiglie del territorio?
3. Quali le intenzioni della Fondazione Cassa di Risparmio che ancora detiene il 15% del capitale della CRO?
Orvieto sta per perdere un altro fondamentale asset della citta’. Tutto cio’ a 12 giorni dall’incontro e dai messaggi roboanti della banca solida e radicata. Tutto cio’ a qualche settimana di distanza dal discorso di insediamento dell’attuale Sindaca in cui si indica lo sviluppo economico come una priorita’ centrale e il partenariato pubblico-privato come strumento. L’evento della Cassa di Risparmio non lascia certo ben sperare. E siamo all’inizio.