di Massimo Gnagnarini
La destra che governa l’Umbria ormai da cinque anni ha varato, in questo scorcio finale di legislatura tre fondamentali strumenti di programmazione: il TPL (Piano trasporti pubblici), il PRR (Piano regionale rifiuti) e il PSR (Piano sanitario regionale). Orvieto e il suo territorio ne escono mazziati e fortemente umiliati:
La Funicolare di Orvieto, di proprietà del nostro Comune, è l’unico asset in attivo del sistema regionale dei trasporti dove la sua manutenzione straordinaria , per milioni di euro, è ancora in capo al bilancio cittadino ovvero al portafoglio degli orvietani senza alcuna contropartita da parte della Regione quale ad esempio la presa in carico del trasporto scolastico come avviene in altri territori.
Orvieto è stata designata dal PRR ufficialmente la “pattumiera” strutturale dell’Umbria con la sua discarica “Le Crete” il cui ulteriore ampliamento è già scritto. Orvieto secondo la Tesei rimane e lo sarà per sempre l’unica città umbra ad accogliere la monnezza di tutta la regione ovvero quelle 30/40mila tonnellate annue che anche dopo il 2030, attuate tutte le migliori pratiche sulla differenziata e sulla termovalorizzazione dei rifiuti, resteranno comunque ineliminabili. Una bomba ecologica ai piedi del Duomo.
Cancellato il Distretto Sanitario di Orvieto, desertificata la sanità territoriale e umiliato l’ospedale di Orvieto. Questo in sintesi il Piano sanitario regionale per Orvieto. Tra tre mesi si vota per rinnovare l’Assemblea regionale che è composta da 20 membri eletti in un collegio unico regionale che va da San Giustino a Otricoli. Questo comporta un ostacolo all’elezione di rappresentanti di “campanile”. Per affidare le ragioni degli orvietani a qualcuno che se ne faccia carico si dovrà scegliere tra chi, oltre a Orvieto, ha potuto mettere radici politiche e fatto rete in tutta l’Umbria e ciò indipendentemente dalla coalizione o dai partiti che i cittadini vorranno votare.