di Roberto Selvaggini
Vorrei condividere con voi quello che è successo nel panorama politico locale, che mi ha suscitato forte indignazione , la sindaca, già al suo secondo mandato, ha nominato un assessore che, nonostante un passato poco fortunato alle urne, è stato riconfermato ad occupare gli stessi incarichi nella nuova giunta, con l’aggiunta di un nuovo assessorato. Questo assessore ha ottenuto una manciata di voti, dimostrando una chiara mancanza di supporto popolare.
La decisione della sindaca di mantenere in carica una figura non votata dai cittadini solleva interrogativi sul rispetto della volontà popolare da parte dell’amministrazione. La legge gli permette di farlo, sia chiaro, non sarebbe servito nemmeno metterlo in lista e forse sarebbe stata la scelta più corretta se si fosse voluto premiare le capacità tecniche, ma Ritengo che in un momento in cui la partecipazione democratica è fondamentale , il gesto di rinominare un assessore già bocciato dai cittadini, sembra riflettere un atteggiamento non consono e distante dalle reali esigenze e opinioni della comunità.
Allora mi chiedo: “Come si può parlare di democrazia quando vengono ignorate le preferenze della gente?” è evidente la mia frustrazione nei confronti di un’amministrazione che sembra non tener conto delle voci dei propri cittadini. Questo scenario secondo me, getta un’ombra sulle prospettive future della giunta, mettendo in discussione l’efficacia delle politiche locali e la loro capacità di rispondere alle istanze della comunità.
Sicuramente questi comportamenti non aiutano ad affrontare la crescente disaffezione della popolazione alla politica nemmeno a riconquistare la fiducia dei cittadini che si sono astenuti al voto (il 40% degli aventi diritto) sempre più scettici nei confronti di scelte che sembrano privilegiare gli interessi di pochi a discapito del bene comune. In un periodo in cui la trasparenza e la partecipazione attiva sono più che mai necessarie, è fondamentale che le istituzioni ascoltino le istanze dei cittadini e lavorino per un’amministrazione realmente rappresentativa. Ritengo che la sfida per la sindaca e la sua giunta sarà quella di dimostrare che sono in grado di farlo, ripristinando un dialogo costruttivo e rispettoso con la comunità.