È passato ormai poco meno di un anno da quando il Bi.Pop. ha aperto i battenti, iniziando a ripopolare quei muri costruiti molti anni or sono con lo sforzo collettivo dei cittadini del quartiere di Sferracavallo. Mesi in cui abbiamo tentato di trasformare la nostra analisi sulla società e del territorio che ci circonda in uno sforzo pratico di ricostruzione di corpi sociali in grado di concepirsi come comunità, per contrastare quell’egemonia individualista che caratterizza i nostri tempi e che è tra le principali cause del sostegno diffuso a politiche e pratiche autolesioniste volte alla distruzione del bene pubblico (o bene comune) e di tutto ciò che voglia significare, passando per la distruzione del più banale principio di solidarietà umana.
Decine di incontri animati dai tanti gruppi che hanno attraversato gli spazi del Bi.Pop. (con proiezioni, dibattiti, approfondimenti) vanno nella direzione di rispondere all’esigenza di una formazione collettiva che la complessità del nostro tempo ci impone.
– Il corso di italiano per stranieri ha rappresentato un primo tentativo di riappropriarci di un’idea di comunità larga che cerca di abbattere le barriere attraverso il mutuo aiuto di persone che condividono gli stessi interessi e gli stessi bisogni.
– Il doposcuola popolare (Do.Po) ci ha fatto conoscere concretamente una realtà di disuguaglianza, radicata nell’erosione dei servizi scolastici pubblici e che riteniamo vada combattuta politicamente e attraverso il mutuo aiuto popolare.
– Il corso di disegno dal vero ci ha permesso di rendere pratico quanto potente possa essere la “semplice” scelta di mettere le proprie passioni e capacità a servizio dell’altro.
Tutto questo è stato possibile con lo sforzo collettivo delle tante e tanti che hanno attraversato, più o meno stabilmente, il Bi.Pop. Ma dobbiamo essere onesti con noi stessi: il disastro sociale e politico che ci circonda, anche nella vicinanza del nostro territorio, è tale che lo sforzo finora messo in campo non può in alcun modo considerarsi sufficiente.
Per questo vogliamo, in un tempo di facili “chiamate alle armi” (non sempre metaforiche) , rivolgere alla cittadinanza una “chiamata al servizio”, per mettere a disposizione della comunità le proprie capacità e iniziare a ricostruire la forza necessaria a garantire i nostri bisogni: dall’insegnamento alla comunicazione, dalle competenze specifiche alla semplice volontà di dedicare il proprio tempo. Tutti possiamo dare il nostro contributo per riportare i problemi che quotidianamente viviamo su un piano di maggiore coscienza, per meglio comprenderli e analizzarli e costruire insieme teorie e pratiche di un cambiamento possibile. Prenderemo questo mese e il prossimo per rielaborare, raccogliere idee e le nuove energie che arriveranno, dare una rinfrescata ai due locali del Bilocale Popolare di Via Po n. 4 per ripartiremo a settembre (o giù di lì) al meglio che potremo. Grazie e a presto!
Fonte: Bi.Pop.