Nella Casa di Reclusione di Orvieto, la Polizia Penitenziaria ha fatto una scoperta inquietante durante una perquisizione ordinaria. Un pacchetto sferico, avvolto in nastro adesivo, è stato rinvenuto nei passeggi dell’istituto rupestre. All’interno del pacchetto, c’erano circa 60 grammi di una sostanza stupefacente, presumibilmente cocaina, e un mini telefono cellulare con carica batteria. Il pacchetto era stato lanciato all’interno del campo di calcetto dalla strada che costeggia il muro di cinta del carcere. Questa informazione è stata rivelata da Fabrizio Bonino, segretario nazionale del Sappe per l’Umbria.
Bonino ha espresso apprezzamento per l’operato della Polizia Penitenziaria, che svolge quotidianamente il proprio dovere con dedizione e attenzione. Tuttavia, ha anche espresso una nota di demerito per la popolazione detenuta. Nonostante l’offerta trattamentale significativa fornita dalla struttura carceraria di Orvieto, i detenuti non riescono a cogliere l’opportunità di rieducazione e reinserimento.
Bonino ha inoltre sollecitato la direzione dell’istituto a prendere provvedimenti generali per richiamare tutti i detenuti a un comportamento legale e rispettoso degli sforzi compiuti dall’amministrazione penitenziaria e dalla magistratura di sorveglianza per un’efficace azione trattamentale.
Il dirigente sindacale ha chiesto una perquisizione straordinaria con l’ausilio delle unità cinofile per stroncare lo spaccio all’interno dell’istituto di Orvieto. Ha anche chiesto l’allontanamento immediato di quei detenuti che, nonostante tutto, continuano a detenere e spacciare sostanze stupefacenti. Per Donato Capece, segretario generale del Sappe, è essenziale che i detenuti problematici, e ancor più quelli che continuano a delinquere anche dentro il carcere trafficando droga e telefonini, vengano allontanati dagli istituti penitenziari a custodia attenuata. Questo vale soprattutto per istituti come Orvieto, che fanno del trattamento la principale attività intra muraria.