Alle recenti elezioni comunali, 6147 persone (su un totale di 15914 votanti) non hanno partecipato al ballottaggio. Pur non esaurendone il significato, recarsi alle urne rimane la principale espressione di partecipazione alla vita politica del luogo dove si abita. La partecipazione che aveva accompagnato la campagna elettorale è stata quindi solo di una parte della popolazione, un fuoco che non è riuscito a scaldare gran parte della cittadinanza.
Con 164 voti di scarto, è stata confermata l’amministrazione in carica pertanto è alla Sindaca Tardani e alla Giunta (che presto conosceremo) che Abitare Orvieto rivolge un doveroso “in bocca al lupo”! Al contempo, ci auguriamo di non dover più ascoltare e leggere assessori e consiglieri che danno dei “soliti soloni” ai cittadini che segnalano problemi irrisolti, ritardi, e proposte alternative all’operato dell’amministrazione comunale. Così come ci auguriamo si eviti di additare come “volontà di mettere in contrapposizione” oppure come “disfattismo di chi rema contro” qualsiasi esercizio di critica, anche quando svolto in modo costruttivo e propositivo.
Come abbiamo visto sia prima che durante la campagna elettorale, i cittadini chiedono fortemente di intraprendere politiche volte alla tutela della residenzialità, alla regolamentazione dell’accoglienza turistica, al ripristino o implementazione di servizi e di evitare di concentrarsi solamente sulla promozione della bellezza del centro storico, secondo un modello che ormai sta rivelandosi limitato e foriero di numerosi squilibri in tutta Italia e in gran parte d’Europa.
Grazie anche a queste sollecitazioni che abbiamo cercato di accogliere e comunicare, le questioni legate all’abitare sono state finalmente inserite in ognuno dei quattro programmi elettorali. Questo ci conforta, ora è necessario che quanto scritto nel programma dell’attuale maggioranza venga concretamente tramutato in atti di governo della Città e, oltre a ciò, che possa essere dato spazio ad ulteriori interventi, ritenendo quanto previsto non sufficiente per affrontare la situazione in cui verte Orvieto.
Siamo già in ritardo: è necessario agire sul piano fiscale, urbano e sociale e chiedere fortemente agli stakeholder locali, regionali e nazionali di intervenire a favore di questa città che si è avviata ad essere un luogo da visitare e non da vivere. A questo punto, l’amministrazione ha a disposizione la conoscenza accumulata in cinque anni, numerosi studi socio-economici, dati ed esperienze nazionali ed europee da cui attingere. Serve intervenire presto per evitare il punto di non ritorno, a cui Orvieto è molto vicina.
In uno dei suoi ultimi post, la Sindaca ha dichiarato la necessità di “costruire realmente una città unita”. Ecco, pensiamo che una città può essere “unita” se diventa “una città per tutti”, una città quindi che non escluda chi non può permettersi determinati costi, una città che garantisca servizi sanitari e sociali all’altezza, una città che non espella i suoi residenti, una città che non seleziona ma che accoglie.
Nella speranza che i prossimi cinque anni possano essere di politica partecipata e aperta, Abitare Orvieto rinnova il suo impegno nella comunità. A breve, fisseremo un nuovo appuntamento per incontrarci: collegandoti al sito https://www.abitareorvieto.it puoi lasciare la tua mail per poter rimanere aggiornato rispetto ai prossimi passi!
Fonte: Abitare Orvieto