di Proposta Civica e Città in Movimento – Palazzetti Sindaco
Quante volte abbiamo ascoltato gli esercenti commerciali, gli imprenditori alberghieri e del settore eno-gastronomico lamentare il dato di un turismo sempre più “mordi e fuggi” nella nostra città? Che cosa determina un flusso di presenze purtroppo sempre più stagionali e sempre meno stanziali? Anche in questo ambito, Proposta Civica e Città in Movimento ritengono fondamentale non affidarsi alla casualità, non dormire sugli allori (intesi come l’esistente, cioè i beni storico-artistico-paesaggistici di Orvieto), non accontentarsi di investire in campagne genericamente promozionali … bensì progettare un’offerta adeguata alle diverse tipologie di turisti, in grado cioè di soddisfare esigenze più articolate.
Il passaggio dalla cartolina all’esperienza vera e propria di Orvieto e del suo territorio si compie costruendo una gamma di proposte che vanno dal circuito culturale in senso stretto a quelli del gusto, dell’ambiente naturale, della scoperta dei borghi e di tutte quelle attività che si possono valorizzare ed implementare – o creare ex novo – attingendo ad uno studio vero e proprio di fattibilità. Uno studio che colga tutte le opportunità che possano scaturire da una realtà varia e in parte ancora inesplorata o, semplicemente, non “integrata”.
Quella che manca è infatti – anche in questo ambito – una visione allargata, uno sguardo che anzitutto intercetti le risorse sul territorio e le interfacci le une con le altre e che, inoltre, stabilisca una rete virtuosa con gli altri comuni facenti parte della nostra area di elezione, tra questi anche l’alta Tuscia. Se si immette il turista in un circuito virtuoso di possibili attività da svolgere e di percorsi allargati in un contesto geograficamente omogeneo, ma vario, si passa chiaramente dalla fruizione dei luoghi come semplice passaggio ad un approccio ben più significativo e di maggiore soddisfazione, quello che oggi si definisce come “turismo esperienziale”. Una ricetta che va costruita con lungimiranza, appunto, e che in questo momento è d’obbligo, perché lo stesso turismo di massa la richiede, avendo probabilmente esaurito la spinta fine a se stessa dei suoi esordi.
Generare un valore aggiunto alla bellezza che di primo acchito Orvieto ed il suo circondario offrono è il segreto, con la consapevolezza che il turismo di qualità si compie in luoghi di qualità, che accrescere le potenzialità di richiamo, di attrazione significa generare eventi, realtà e sinergie di buon livello, nonché in grado di soddisfare richieste diversificate da parte dell’utenza. Anche – elemento essenziale – ai fini di una redistribuzione dei flussi lungo tutto l’arco dell’anno, cercando inoltre di favorire tutte quelle iniziative ed occasioni che contribuiscono a fidelizzare il turista. A questo dobbiamo aggiungere la cura della città che contribuisce significativamente a creare turismo di valore.
Questi i presupposti per lo sviluppo concreto e armonioso di un settore importante per la nostra economia, che sfugga a logiche approssimative, si aggiorni secondo i canoni di una domanda che è nel frattempo variata (e che chiede di vivere i luoghi molto più che non limitarsi a visitarli) e si traduca per tutti in momento di consapevolezza delle possibilità date e di vera crescita.