Immaginate di tornare per un attimo bambini e di trovarvi in una di quelle situazioni in cui per mancanza di esperienza avete fatto qualcosa che ha avuto conseguenze inattese e negative. Per esempio, avrete pensato che scrivere un tema lungo cinque pagine e pieno di ripetizioni potesse convincere la maestra a darvi un voto migliore, oppure che il segreto per accendere il fuoco era aggiungere quanta più legna possibile. Adesso che siete adulti ci ridete sopra, ma allora eravate convinti e mal sopportavate i consigli di quanti vi facevano notare che sarebbe stato meglio scrivere meno e con più chiarezza, e che è importante lasciare spazio fra un pezzo di legno e l’altro per permettere all’ossigeno di circolare e facilitare la combustione.
Tornate al presente. Immaginate di trovarvi alla vigilia di elezioni importanti e di sentire addosso tutta la pressione del mondo. Negli ultimi anni avete tappezzato di pannelli pubblicitari gli autobus delle grandi città invitando chiunque a visitare la vostra splendida Orville. Avete pensato che più pubblicità avrebbe necessariamente portato più turisti a visitare i monumenti più importanti. Avete scommesso tutto su questa strategia pensando sinceramente che fosse la soluzione a tutti i problemi della vostra comunità. Ma non è andata come speravate: avete creato una sorta di parco a tema per turisti mordi e fuggi e avete lasciato da parte i guai quotidiani dei cittadini: ospedale, strade, treni, assistenza domiciliare, comunicazioni, svuotamento dei borghi e del centro storico, decoro urbano, lavoro, e via dicendo.
Eppure, volete convincere tutti che siete ancora la persona giusta e allora vi affannate a rincorrere i potenziali vostri elettori con tutti i mezzi che avete a disposizione. Siete già al governo della città e siete consapevoli di non aver fatto quello che promettevate cinque anni prima, allora cominciate a mettere toppe qua e là, a tagliare l’erba, a rifare le strade, a sistemare i lampioni, a farvi vedere nei luoghi di cui avevate dimenticato l’esistenza, e a promettere le stesse cose che non avete realizzato magari inventandovi qualche storiella nuova. Tappezzate tutta la città coi manifesti dei vostri partiti (tanti) e dei candidati più in vista, bussate ad ogni porta, offrite ascolto, porchetta, e vino, e proponete nuove soluzioni. Fate vedere tutto il meglio di cui siete stati capaci e nascondete le cose che non avete saputo fare, nascondete i problemi irrisolti, suggerite a enti ed istituzioni amiche come fare a darvi una mano con annunci e comunicati roboanti che vi mettano in buona luce.
Infine, attaccate i vostri avversari esercitando pressioni di ogni tipo, giocando al tempo stesso a fare le vittime assediate dagli sfascisti. Usate il vostro sarcasmo etichettando come “soloni” chi propone soluzioni diverse dalle vostre, e accusate i cittadini critici di non voler vedere quanto da voi fatto, chissà per quale oscuro motivo. Poi cercate di accogliere sul vostro carro quante più persone possibili, anche quelle che fino a ieri disprezzavate o accusavate di essere la rovina della città. Vi accordate sugli incarichi da spartire per tenere insieme tutti mentre accusate di tradimento quanti hanno deciso che è meglio cambiare strada.
D’un tratto vi accorgete che forse avreste meglio ad ascoltare qualche consiglio quando potevate farlo e c’erano persone disposte a lavorare insieme a voi per la città. Adesso è troppo tardi. (Davide Orsini)