Carissimi Giordano e amici di Nova,
vi rispondo con simpatia, ironia e affetto cose che da sempre hanno caratterizzato il nostro rapporto. È dai tempi dell’Università che non faccio più i test, probabilmente per voi che avete ancora gli studi più freschi risulta naturale proporre questa tipologia d’indagine, comunque nelle quindici pagine del nostro programma (lo trovate sul nostro sito) ci sono le risposte che, comunque qui, anche per quello che abbiamo sostenuto nei nostri incontri vi riporto sommariamente.
1) Sulla partecipazione siamo d’accordo, come sui consigli comunali aperti su temi specifici che coinvolgono l’intera collettività. Come su quella buona regola del “bilancio partecipato” che accade in alcune amministrazioni italiane. Profonda attenzione, ovviamente, alle istanze che provengono dalle cittadine e dai cittadini.
2) L’idea di un ruolo all’interno di un territorio più vasto di quello specificatamente orvietano è stata al centro della nostra campagna elettorale e del nostro programma. Le Aree Interne, la nostra area interna è fondamentale per una pianificazione comune, una programmazione comune e una serie di progetti di ampio respiro capaci di dare risposte a questa ampia comunità. Siamo un territorio di confine e questo deve permetterci di essere protagonisti di accordi capaci di unire realtà diverse che possono ricevere risposte comuni non solo su sanità e infrastrutture ma anche su progetti turistici e di salvaguardia ambientale.
3) La consulta delle associazioni e la loro valorizzazione deve essere istituzionalizzata all’interno di un rapporto reale con l’amministrazione. Il fermento associativo culturale, sociale, economico del nostro territorio ha una funzione straordinaria e assicura quelle sinergie necessarie capaci anche si essere di auto al lavoro dell’amministrazione. E lo diciamo perché condanniamo questa amministrazione uscente ponendo l’esigenza di alternativa di cui purtroppo ora noi restiamo gli unici rappresentanti, perché ha rifiutato molti degli aiuti che arrivavano dal mondo associativo. Penso alla sanità e al lavoro di Prometeo e anche ad alcuni progetti di sviluppo economico proposti da altri.
4) Fra le prime delibere che abbiamo deciso di prendere c’è quella di borse di studio, sollecitando l’intervento economico anche alla Fondazione CRO, per formare dei giovani laureati direttamente a Bruxelles per comprendere fino in fondo i meccanismi e le fonti della progettazione europea, per stabilire un rapporto con l’Europa al fine di promuovere, successivamente, la nascita di una start up innovativa con il compito di monitorare e elaborare progetti capaci di attrarre investimenti non solo per i comuni delle aree interne ma anche per le aziende del territorio.
5) Partiamo su questo punto da un elemento di forza legato alla conservazione dell’ambiente che abbiamo visto anche molto carente in altri programmi alternativi: abbiamo detto un no senza tentennamenti al terzo calanco e ad una necessaria ridefinizione del piano regionale dei rifiuti che non sia più penalizzante per orvieto. Abbiamo definito la valorizzazione di quegli asset ambientali di confine, Tevere e Paglia a salvaguardia della situazione idrogeologica del territorio e siamo d’accordo ad ogni misura contro l’uso speculativo del suolo che diventa penalizzante per il settore agricolo, preservando l’ambiente che ‘ uno degli asset economici da valorizzare per la nostra realtà.
6) Questa era materia vostra, nell’assessorato che immaginavamo per Nova e quindi le nostre politiche e le vostre politiche erano elementi di forte interesse comune. Non serve, in questo caso, fare parallelismi di programma. Diciamo che era essenzialmete lo stesso, identico, programma di Nova e Giordano Conticelli ne sarebbe stato responsabile, propositore, e garante.
7) Abbiamo valutato che la nostra comunità ha bisogno di ulteriori elementi di solidarietà. Il nostri impegno per il pluralismo delle voci, per la riduzione delle diseguaglianze di ogni genere il contrasto alla povertà sociale ed economica ma anche culturale è iscritto neml mio e nel nostro Dna. Qui non ha davvero senso affrontare nemmeno per sintesi quanto contenuto nel programma poiché è una delle fondamentali ragioni per cui ci siamo messi in gioco.
Accetto la vostra decisione di non allearvi, di preservare la vostra autonomia. Lo avete da sempre professato, ma sono dispiaciuto perché dall’inizio della campagna elettorale, precisamente dopo il vostro ingresso, avevo un sogno (già qualcun altro lo ha detto “I have a dream”) quello di presentarci sul palco tutti e tre insieme. Giordano Conticelli, Roberta Palazzetti ed io, tre candidati “civici” sostenuti da squadre altrettanto competenti e con appartenenze diverse. Che hanno però fatto scelte comuni ed avevano comuni programmi e obiettivi: una alternativa ad un governo che ha penalizzato la nostra terra, l’ha resa residuale, l’ha isolata dagli altri comuni dell’area interna, ed ha impoverito il suo ruolo di protagonista in un territorio di cerniera.
Stefano Biagioli