“Dopo continue riduzioni di servizi del trasporto pubblico locale nell’area orvietana, ora tocca alla Circolare B pagare dazio con tagli pesanti fino ad arrivare al dimezzamento delle corse dei bus”. È quanto denuncia il coordinamento della Filt Cgil di Orvieto, il sindacato delle lavoratrici e dei lavoratori dei trasporti.
“I nuovi orari parlano chiaro – sostiene il sindacato – dopo la rimodulazione infatti la frequenza passerà da 17 corse giornaliere a 9. Crediamo sia un vero smantellamento dei servizi che mette a rischio posti di lavoro e penalizza fortemente i cittadini che utilizzano il mezzo pubblico, specie in periferie importanti come Sferracavallo che tra l’altro ha il maggior numero di utenti”.
“Se a tutto ciò, aggiungiamo il disastro dei collegamenti ferroviari da e per Roma e Firenze crediamo si sia fatto l’en plein”. La Filt Cgil ricorda infatti come dal 10 giugno non ci saranno più treni diretti da Roma per Orvieto dalle ore 11 alle ore 17.20, ad esclusione di un IC alle 12.40. Questo obbligherà i pendolari, i viaggiatori, i turisti a fare sosta ad Orte, con inevitabile allungamento dei tempi di percorrenza. Si aggrava la situazione anche per andare a Roma: dopo l’intercity delle 7.25 – sottolinea ancora la Filt – non ci sono altre opzioni fino alle 8.57 e poi bisogna attendere le 12.17 e successivamente le 15.33.
“Insomma, una pseudo catastrofe dei collegamenti sia cittadini che ferroviari – conclude la Filt Cgil – Una vera disdetta per lavoratori, cittadini e viaggiatori che fanno sempre più fatica a reggere il ritmo dei tagli dei servizi”.
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