di Fabrizio Cortoni
Assisto con sbigottimento all’evoluzione delle manovre post-elettorali della nostra Città. La candidata Sindaco Roberta Palazzetti, supportata da due liste civiche, getta la spugna e si ritira sull’Aventino. Mi chiedo: ma questa cordata non era nata per assicurarci una classe dirigente di qualità e competenza in contrapposizione a quella degli ultimi cinque anni?
Capisco che l’obiettivo consisteva nell’arrivare almeno al ballottaggio, ma considerata la premessa fondante, non siamo di fronte ad un fallimento totale? Non stiamo regalando un facile successo a quell’Amministrazione che doveva essere sostituita? Ancora: chi si candida all’incarico di Sindaco è evidentemente disposto ad assumersi impegni e responsabilità esecutive, a differenza dei candidati al Consiglio Comunale che ha il ruolo di indirizzo e controllo dell’operato degli Amministratori.
Allora, visto che esiste la possibilità di un ruolo rilevante per i prossimi cinque anni, rigettarla non è in contraddizione con ogni premessa e promessa? A cosa servirà “il gran rifiuto”? Davvero si sperava che la Città affidasse un premierato plebiscitario a una figura che, seppur di valore, era indiscutibilmente nuova e poco conosciuta? Non so che dire: ad esser puri e casti raramente si diventa santi, ma sicuramente non nasce mai nulla.