Di seguito il testo della lettera aperta del presidente Montani a tutti i cacciatori della provincia dopo la mancata approvazione del bilancio:
Cari amici cacciatori e agricoltori dell’intera provincia di Terni,
Come sapete, dallo scorso mese di febbraio sono stato eletto presidente del nostro Ambito Territoriale di Caccia Ternano-Orvietano n.3. Non appena insediatomi ho da subito cercato di ricomporre discordie annose fra i vari rappresentanti dell’associazionismo che compongono il comitato di gestione da mep presieduto, molte delle quali riguardano questioni personali che poco o nulla hanno a che vedere con l’interesse di tutti noi soci cacciatori.
La situazione che ho ereditato è, come sapete, profondamente ingessata: la mancanza di una guida esecutiva ha impedito di procedere ai ripopolamenti, così come di approvare il bilancio preventivo 2024 che per legge deve essere licenziato entro il 31 dicembre dell’anno precedente.
Allo stesso modo, al momento, non è possibile attingere alle risorse dell’ATC per partecipare a bandi e progetti di interesse collettivo, così come non ci si può avvalere della preziosa collaborazione dei tecnici faunistici per la gestione della selvaggina stanziale, tanto gli ungulati quanto la nobile.
Ebbene, nella seduta di ieri del nostro comitato di gestione si dovevano approvare – al secondo tentativo – proprio il bilancio preventivo 2024 e, contestualmente, il consuntivo 2023. Purtroppo, ancora una volta, il comitato non ha potuto procedere con le proprie attività previste dallo statuto nell’interesse di tutti voi cacciatori e agricoltori a causa della mancanza del numero legale, previsto dal regolamento 6/2008 e successive modifiche e integrazioni. In pratica, ovviamente giustificati, sono risultati assenti per la secseconda volta di fila i rappresentanti di Federcaccia, parte di Confagricoltura, Italcaccia, Arcicaccia, Arcipesca, WWF, Endas e uno dei delegati della Regione Umbria. In altre parole, la metà dei rappresentanti dei portatori di interesse dell’ATC non ha potuto o – forse – voluto partecipare all’attività principale del nostro ente, senza la quale ogni altra azione ci è preclusa. Il tutto nonostante la lettera di diffida da parte della Regione Umbria, pervenutaci a metà maggio e che ci intima di procedere all’approvazione dei bilanci entro il 15 giugno prossimo. Permane, pertanto, la situazione di blocco completo di ogni attività dell’Ambito. Come rappresentante legale dell’ente ho ritenuto doveroso comunicare l’accaduto, per trasparenza e serietà. Sui motivi delle assenze, reiterate, a causa delle quali il numero legale continua a mancare determinando la paralisi completa dell’Ambito, ognuno sia libero di trarre le proprie legittime considerazioni.