Siamo alle solite, al tema delle coperte troppo corte con l’amministrazione che tenta di dare delle risposte last minutes dopo che ha avuto cinque anni di tempo per provare a dare delle soluzioni. Ed ora si nasconde con la parola rimodulazione il taglio di servizi di trasporto essenziali per il cittadino. Vogliamo dire che la circolare B perde il 50 per cento delle proprie corse visto che la frequenza delle corse passerà dai 45 minuti a 90 minuti? Però si dice che parte un servizio a chiamata che dovrebbe essere utile ai cittadini di tutte le frazioni per raggiungere l’ospedale. Ma quali risultati potrebbe avere in termine di “sollievo” per chi dovrà utilizzarlo. Intanto alcune delle corse si concluderanno alla stazione di Orvieto e, da lì, si dovrà aspettare un altro mezzo per raggiungere il nosocomio.
Il servizio a chiamata, che in termini generali è una grande intuizione, non può essere delegato all’azienda di servizio pubblico perché significa tagliare chilometri di linea da una parte per utilizzarli per l’attivazione del nuovo servizio. Ma intanto è come se si decidesse di comprare un “tot” numero di chilometri, prepagandoli. Una volta finiti che cosa succederà? E come è pensabile riuscire a organizzare quel servizio prenotandolo alcuni giorni prima. Se poi una visita viene spostata o annullata che cosa succede? O se l’esigenza del servizio diventa effettiva il giorno stesso come la si risolve?
Insomma, ancora una volta fumo negli occhi per un servizio che rischia di esistere grazie al taglio di servizi già esistenti, a costi zero per l’amministrazione che sceglie di non investire nulla ma di risparmiare sempre a scapito dei cittadini.
Poi pensiamo anche al funzionamento del call center per la chiamata. Se ho una visita il lunedì come funziona la richiesta di chiamata? Se devo chiamare il giorno prima (che è domenica) è il call center è chiuso perché funziona solo dal lunedì al venerdi, a quel punto che cosa succede? Quando posso prenotare la corsa del lunedì? Il venerdì precedente?
Ed in questo caos che sta per partire, possiamo anche aggiungere che, nel frattempo, un altro caos, quello legato allo stop del servizio di accompagnamento sugli scuolabus della scuola dell’infanzia, è già partito. L’azienda che ha vinto l’appalto non paga lo stipendio alle accompagnatrici che, giustamente, si licenziano. Il servizio, che per legge deve avere le accompagnatrici, non esiste più. La vicenda è conosciuta dall’amministrazione da prima del 25 aprile ma nulla è stato fatto. Anche in questo caso famiglie che avevano contato sul servizio per ragioni lavorative, si trovano ad averlo pagato senza poterne usufruire. Complimenti vivissimi alla giunta Tardani. Peggio di così non si poteva fare.
Stefano Biagioli, candidato sindaco per
Stefano Biagioli per il bene comune, Bella Orvieto, Partito Democratico, Orvieto uniti al centro