“È positivo che i candidati sindaco si siano finalmente accorti della becera campagna diffamatoria che sta avvelenando questa campagna elettorale. Non da oggi”. Lo afferma il sindaco di Orvieto e candidata alla conferma, Roberta Tardani. “Purtroppo – prosegue – se ne sono resi conto solo in questi giorni, quando il denigratorio tiro al bersaglio li ha coinvolti direttamente e in maniera pesante, mentre da mesi rabbia e livore alimentavano da più parti e in maniera sistematica insulti, offese becere e volgari in una sola precisa direzione. Però, meglio tardi che mai”.
“Sottoscriviamo senza alcun problema – afferma Roberta Tardani – il Manifesto della comunicazione non ostile per la politica perché è stata la nostra condotta in questi anni e lo è in questi giorni, pur nei toni concitati che da sempre e dovunque contraddistinguono l’agone politico e soprattutto le campagne elettorali. Il confronto e la critica politica possono essere duri e aspri, la satira può essere molto pungente, ma il rispetto dell’avversario – in primis sul piano personale – non deve mai mancare. Abbiamo l’esperienza e le spalle robuste per conoscere e accettare le regole del gioco, anche quelle più rudi, ma comprendiamo e condividiamo l’amara sorpresa di chi si avvicina per la prima volta a questa ‘partita’ poiché la violenza verbale di questi mesi ha avuto ultimamente una provocatoria e ormai inaccettabile escalation”.
“Quello che però non possiamo accettare – conclude – è l’ipocrisia perché questa campagna d’odio, prima contro una e poi contro (quasi) tutti, ha dei mandanti precisi. Significherebbe offendere l’intelligenza degli orvietani più di quanto non sia stato già fatto con le ultime parole scritte e condivise da più mani. E non può ritenersi credibile un bambino che, scoperto dopo l’ennesima marachella, dice alla mamma che non lo farà mai più”.