Ringraziamo come Nova le cittadine e i cittadini che animano lo spazio BiPop – Bilocale Popolare – di Orvieto per aver messo l’accento su una criticità del territorio, rappresentata dalla sospensione del servizio di accompagnamento del pulmino per i bambini e le bambine delle scuole materne. Dal nostro punto di vista crediamo che lo sguardo attento di una comunità rivolto al proprio territorio debba essere plurale, quindi unire prospettive, esperienze e sensibilità per aprirle alla discussione pubblica.
Non vogliamo sentirci gli uni contro gli altri, ma chiederci come cooperare insieme per sviluppare con obiettività analisi critiche e, al tempo stesso, proposte concrete.
Cogliamo l’occasione di rispondere alle domande poste dal gruppo del BiPop per ribadire la nostra posizione contraria rispetto al fenomeno di progressiva privatizzazione dei servizi, un processo che ha accompagnato, in maniera decisamente trasversale, le politiche nazionali negli ultimi decenni. Va detto, per onestà intellettuale, che un comune di piccole dimensioni ha un potere specifico molto ridotto e tende, di fatto, a subire scelte di politica economica prese ad altri livelli di potere.
Potere ridotto non significa tuttavia inesistente. Già nelle aree di sviluppo presentate a gennaio, presenti sul nostro sito, abbiamo indicato come prioritarie delle azioni che il comune potrebbe mettere in campo per internalizzare alcuni servizi. Crediamo nella possibilità di stabilire un controllo pubblico, dunque comunale, su certe attività solitamente date in appalto a privati.
Questo non per mero esercizio di potere o logica clientelare, ma come opportunità per orientare dei servizi pubblici in direzione del bene comune, con l’idea di poter gradualmente coinvolgere la cittadinanza nelle scelte di spesa e investimento. Un’idea strettamente connessa a quella di Bilancio Partecipativo quale strumento di democrazia diretta di cui ci facciamo promotori.
Non amiamo slogan populisti. Negare la necessità del ricorso a forme di appalto a privati per una realtà comunale sarebbe a dir poco demagogico, altro discorso è quello di aver cura di definire per tali gare criteri stringenti e clausole specifiche a tutela di qualità, lavoro e ambiente. Questa è la prospettiva di azione che vogliamo intraprendere e diffondere sul territorio. Fare rete tra le tante realtà sul territorio che, come il BiPop, sono guidate da sensibilità civica e impegnate in progetti di inclusione e contrasto alle disuguaglianze costituisce una potente risorsa per promuovere una cultura della giustizia sociale. Ne siamo convinti.
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