La suggestiva ma complessa viabilità di Orvieto, soprattutto extraurbana, riesce a catalizzare la curiosità e l’attenzione di tanti variegati viaggiatori e scrittori, da tempo immemore fino ai giorni nostri:
“…la strada…verso Orvieto, bellissima“. (J. Wood, 1728)
“La strada è così stranamente sconvolta e guasta…“. (V. P. Ricci, 1814)
“All’interno della porta…alcuni soldati, stretti in una cella addossata ad un vecchio lembo di muro, controllarono i nostri passaporti…“. (A.C.,1835)
“La strada, che è piana per la maggior parte, conduce inaspettatamente all’orlo di un dirupo dove una scena magnifica e sufficiente a compensare ogni disagio, si apre alla vista…” (G. Dennis, 1848)
“Benchè la strada sia stata realizzata…ci vuole quasi un’ora per la salita“. (J.A.Symons, 1879)
“…delle tre strade che ci si presentano…inoltriamoci con coraggio“. (L.Fumi, 1891)
“Le strade erano nere e ripugnanti…“. (M. Symons/L. Duff Gordon, 1898)
“...diventò facilmente accessibile anche alle prime auto…evitando i ragazzini che giocavano in mezzo alla strada…“. (S.T. Williams, 1903)
“Vi sono delle strade ad Orvieto che sembrano segnate da una inesorabile guerra passata solo ieri…“. (O.M. Potter, 1911)
Difficile spesso rendersi conto di un contesto non sempre oggettivamente comodo. Proprio per questo un risolutivo “assessore ai Trasporti” di quasi 200 anni fa venne celebrato con una lapide monumentale al bivio di Porano. Poco è visibile perché sporca, malconcia e mutila dello stemma monumentale superiore asportato nel tempo. Ma ricorda e glorifica il cardinale Guerrieri Gonzaga perché da quel momento in poi la viabilità per Orvieto grazie a lui sarebbe diventata molto più agevole.
Arrivati infatti all’orlo del dirupo presso Buonviaggio, diventava possibile un’alternativa molto più comoda e sicura rispetto alla strada selciata romana ripidissima e pericolosa soprattutto per i carri. Il cardinale/assessore aveva messo a punto e allargato un percorso a tornanti di fatto utilizzato con migliorie progressive ancora oggi.
Altrettanto difficile però rendersi conto di come un analogo difficile accesso a Orvieto ancora una volta dopo secoli stia per essere appianato. L’intervento localizzato ma tecnicamente molto più difficile anche con i mezzi di oggi, renderà necessario ancora per qualche mese l’utilizzo alternato dei semafori sulla statale. Lamentarsi è legittimo ma diventa quasi un sacrilegio. La pericolosa incredibile strettoia dei Fori di Baschi finalmente sarà infatti solo un ricordo storico e di costume. Al posto dei cavalli e dei carri troviamo macchine ma soprattutto autobus/autotreni, sempre rallentati/incastrati/strusciati. Oltre la strada c’è anche il fiume e la ferrovia e l’Autostrada.
Tante diverse competenze che producono infinita burocrazia. Al posto dei cardinali troviamo i sindaci dei comuni interessati, Orvieto e Baschi. Magari l’assessore c’è sempre; solo che non dipende più dallo Stato della Chiesa ma dalla Regione Umbria. Tutti congiuntamente meriterebbero una lapide celebrativa, più bella e più grande di quella del cardinale Guerrieri Gonzaga, loro indegno predecessore. Sono stati molto più bravi.