L’Associazione Teatro Boni di Acquapendente promuove iniziative sulla storia locale e la prossima è un libro sulla storia di Torindo Zannoni. Poco più di un anno fa, il 29 aprile 2023, nel teatro aquesiano si è tenuto un evento, in collaborazione con il Comune e con varie associazioni, per commemorare l’uccisione di Torindo Zannoni, avvenuta per mano fascista il 1° maggio 1922. Grazie al contributo di appassionati di storia locale e a Silvio Antonini, è stata raccontata a un’attenta platea di studenti, insegnanti e cittadini un’importante vicenda di cui si rischiava di perdere la memoria.
Torindo Zannoni era un agricoltore aquesiano di 36 anni, che in quell’anno era da poco ritornato dall’emigrazione a New York. Secondo cronache, testimonianze e documenti dell’epoca, il 1° maggio i lavoratori, mentre festeggiavano la ricorrenza all’aria aperta fuori Porta Romana, subirono un violento raid da parte dei fascisti. La sera stessa veniva rinvenuto nei campi il corpo di un uomo con una ferita d’arma da fuoco al petto: era Zannoni. Oggi una via di Acquapendente porta il suo nome e lo scorso anno, in occasione dell’evento commemorativo, è stato posto un cippo sul luogo a ricordo del tragico episodio avvenuto 102 anni fa.
“Quest’anno abbiamo deciso di pubblicare la storia di Torindo Zannoni in un libro – spiega Tolmino Piazzai, presidente dell’Associazione Teatro Boni – arricchendola di preziosi contributi, e di donarla come memoria alla comunità e alle future generazioni perché comprendano che la storia che si studia sui libri non è poi così distante da quella che riguarda le nostre realtà locali”.
Per meglio contestualizzare il periodo storico in questione, sono stati aggiunti tre nuovi elementi agli interventi effettuati nella giornata dello scorso anno. Il primo è il discorso di insediamento del primo sindaco socialista di Acquapendente, Marino Regoli, pronunciato il 5 novembre 1920 in cui si delineava la speranza di una “società nuova” in cui i lavoratori divenivano gli artefici del destino della propria comunità; il secondo è un altro pezzo di storia locale, a cura dello storico Franco Dominici, sull’avvento del fascismo a Sorano, comune toscano confinante con Acquapendente (proprio da Sorano il 1° maggio 1922 partì una delle squadre fasciste che parteciparono all’assassinio di Torindo Zannoni); il terzo è lo spazio dedicato a documenti, foto e albero genealogico di Torindo e della sua famiglia, gentilmente messi a disposizione dalla nipote Kathleen, che l’associazione ringrazia sentitamente.
Nelle pagine del libro è affidato anche alla memoria dei parenti di Torindo: Marisa Zannoni, in un breve passaggio, parla delle elezioni del 1924 e delle minacce fasciste a Giocondo Zannoni, nipote di Torindo, a testimonianza che le violenze che portarono il fascismo al potere continuavano e si ampliavano.
“Fra pochi giorni – aggiunge Piazzai – ricorrono i 100 anni dall’assassinio di Giacomo Matteotti, il deputato socialista vittima della violenza fascista che nel suo ultimo discorso alla Camera dei Deputati, aveva denunciato le violenze perpetrate nelle elezioni di quell’anno. L’odio, la violenza, la sopraffazione furono le armi del fascismo, alimentati dall’indifferenza di larga parte del popolo italiano e dal sostegno dei latifondisti, degli imprenditori e dei comitati d’affare. Ricordare è nostro dovere, è memoria del passato per il futuro. Si dice che le piccole storie fanno la grande storia e noi abbiamo cercato di raccontarvela. Torindo Zannoni era un uomo della comunità di Acquapendente, un emigrante, e noi abbiamo voluto ricordare la sua vicenda umana perché la sua storia rappresenta la vocazione al libero pensiero e un monito a difendere libertà e democrazia, sempre e comunque”.
Il libro è disponibile ad Acquapendente presso la libreria Il Girasole di Pietro Pedez e la Biblioteca Comunale.