Nonostante il clima elettorale sia foriero di buone intenzioni e di tante promesse, nessuno si è degnato di proferire una parola – né la sindaca uscente, né i candidati e le candidate di altri schieramenti che ambiscono a prenderne il posto – su un fatto molto grave che negli ultimi tempi ha colpito la nostra comunità: la sospensione del servizio di accompagnamento del pulmino per i bambini e le bambine delle scuole materne!
Fatta eccezione per i quotidiani locali “OrvietoLife” e “OrvietoSI” oltre ad un piccolo riquadro nell’edizione locale de “La Nazione”, la notizia sembra essere perlopiù passata inosservata ed è quindi bene ribadirla:
la ditta appaltatrice dei servizi di accompagnamento sugli scuolabus della scuola dell’infanzia del Comune di Orvieto dall’inizio anno non paga gli stipendi alle lavoratrici impiegate in questo servizio, che sono perciò state costrette a licenziarsi nel tentativo di recuperare così almeno le ultime mensilità spettanti. Un fatto certamente grave ed indicativo di quale sia l’idea di gestione dei servizi pubblici delle amministrazioni (di qualsiasi colore) oggi in Italia: privatizzazione dei servizi pubblici, minimizzazione dei costi (in primis dei salari) e incuranza rispetto ai livelli di servizio a cui la popolazione ha accesso. Il risultato di queste pratiche è oggi, ancora una volta, sotto gli occhi di tutti: si è riusciti a minare alle fondamenta tanto il sacrosanto diritto di ogni lavoratrice e lavoratore al suo giusto salario, sia la qualità e l’accessibilità del servizio per le famiglie che, in particolar modo nelle frazioni, subiscono un ingiustificato danno nell’indifferenza generale.
Queste scelte gestionali, figlie della peggiore ideologia aziendalista di bilancio e della logica dell’austerità e delle privatizzazioni, vengono fatte da anni (e da tutte le forze politiche che si succedono alla guida dei vari enti locali) sulla pelle delle lavoratrici e dei lavoratori ma anche degli utenti, soprattutto quelli che più si trovano in una condizione di bisogno. Come cittadine e cittadini che tentano quotidianamente di ri-creare legami di comunità in questo territorio, vorremmo quindi capire quali siano le intenzioni dell’attuale amministrazione, quali provvedimenti abbia preso nel concreto per risolvere il problema (se lo ha fatto) e quali intende prendere per evitare il suo ripetersi.
Vorremmo poi approfittare di questo intervento anche per sollecitare una risposta di più ampio respiro da parte dei vari candidati alla posizione di sindaco:
- Che cosa ne pensano di queste modalità di gestione della cosa pubblica?
- Come pensano di porsi rispetto alla continua privatizzazione dei servizi (spesso sostenuta da interventi normativi sia a livello europeo che nazionale) portata avanti negli ultimi anni e che non sembra accennare a battute d’arresto?
- Hanno intenzione o meno di continuare con le deleterie pratiche delle gare d’appalto al ribasso per servizi che dovrebbero essere pubblici e garantiti?
Speriamo che i nostri timori sul perdurare di questa situazione siano infondati e che l’amministrazione abbia già provveduto a trovare una soluzione ma, in caso contrario, ci riserviamo il diritto ed il dovere di chiamare pubblicamente la cittadinanza a supportare sia le lavoratrici che le famiglie in questa battaglia a difesa dei diritti di tutte e tutti.
Le cittadine e i cittadini che animano lo spazio BiPop – Bilocale Popolare – di Orvieto