Si presenta con una nuova veste e con la notizia di una produzione-spettacolo in anteprima nazionale, che suscita già grande interesse, il Festival Internazionale d’Arte e Fede 2024. Dopo il successo della passata stagione, con un cartellone ricco di concerti, film e incontri con ospiti illustri del mondo dell’arte, della cultura e della spiritualità, la manifestazione giunge quest’anno alla 18esima edizione, con un programma e una tempistica diversi dal solito e che vedrà in calendario un solo appuntamento nelle due settimane tra la Pentecoste e il Corpus Domini, quelle in cui abitualmente si snodano i molteplici appuntamenti di Arte e Fede. L’appuntamento è per lunedì 27 maggio alle 18.45 al Duomo, nella Cappella di San Brizio con la presentazione del libro “Si ritirò a pregare – Gesù in preghiera secondo i Padri della Chiesa”, scritto da don Antonio Grappone e pubblicato da edizioni San Paolo nel 2024, in occasione dell’anno della preghiera indetto da Papa Francesco. Sarà presente l’autore, don Antonio Grappone, che è Direttore spirituale del Seminario Redemptoris Mater di Roma e docente di Storia della Chiesa antica e medievale e di Patrologia presso l’Istituto di Scienze Religiose Ecclesia Mater della Pontificia Università Lateranense, di Patristica presso la Pontificia Università Gregoriana, nonché autore di numerose pubblicazioni nel campo.
La presentazione prosegue nella tradizione dei grandi incontri ospitati in questi anni dal Festival Arte e Fede con i testimoni della spiritualità del nostro tempo. In questo 2024 in cui ricorrono, in modo davvero eccezionale, i 760 anni dall’Istituzione urbi et orbi della Festività del Corpus Domini con la Bolla Transiturus da parte di Papa Urbano IV (1264) ed i 750 anni dalla morte di San Tommaso d’Aquino (1274), frate domenicano e dottore della Chiesa, uno dei più grandi teologi-filosofi del mondo occidentale vissuto proprio ad Orvieto dal 1261 al 1265, la scelta artistica del Festival d’Arte e Fede si è orientata proprio su questa direttrice.
“Stiamo lavorando alla produzione di un racconto teatrale su Tommaso D’Aquino da presentare in prima assoluta nel Duomo di Orvieto alla metà del prossimo settembre – afferma il direttore artistico, Alessandro Lardani – e poi da replicare, secondo il calendario che si costruirà, anche nell’Anno giubilare 2025. Il progetto, che nasce da un’idea di Guido Barlozzetti, noto autore, conduttore televisivo e narratore teatrale e si avvale della collaborazione di un musicista autorevole e sperimentale come Enzo Pietropaoli e dell’image-designer Massimo Achilli, è stato sposato con grande entusiasmo dal Festival Arte e Fede, che ne cura appunto i molteplici aspetti della produzione. Come Luca Signorelli, di cui si è da poco concluso il Cinquecentenario, anche Tommaso d’Aquino è patrimonio della città di Orvieto e fonte inesauribile di ispirazione. Mentre del pittore ci restano i meravigliosi affreschi della Cappella di San Brizio, del Doctor Angelicus ci resta un’intera cattedrale di pensiero, tra cui l’Ufficio del Corpus Domini e gli Inni eucaristici composti proprio durante il soggiorno orvietano.”
“Tommaso d’Aquino fu uno straordinario pensatore-teologo che portò all’estremo una riflessione sul rapporto tra fede e ragione e che proprio per questo riverbera sul presente l’esempio impareggiabile di una dedizione e di una vocazione tanto più significative in un tempo che invece sembra essere risucchiato nella velocità e nella superficialità istantanea di tecnologie pervasive e prese nel flusso di sé”– tiene a sottolineare Guido Barlozzetti. “Sarà una partitura di parole, immagini e musica, uno spettacolo dal titolo Scrivere di Dio che vuole ricordare un compito che Tommaso si assunse e portò all’estremo delle possibilità umane. Insomma uno spettacolo/racconto moderno volto a usare un concerto di linguaggi per restituire tutta l’attualità provocatoria di un pensiero e di una vita, in un tempo segnato da smarrimenti e incertezze.”“Quanto alla fattibilità – chiarisce Alessandro Lardani – si tratta di un progetto ambizioso che persegue un livello di qualità adeguato al tema che si affronta e dunque con un cospicuo livello di costi, pensato per la generalità del pubblico, ma con una particolare attenzione anche alle generazioni più giovani, con una finalità educativa, divulgativa e didattica anche per le scuole. Del resto Tommaso d’Aquino, prima di diventare maestro, sommo teologo e filosofo, è stato egli per primo studente, ha dedicato tutta la sua vita allo studio e dal 1880 è stato dichiarato patrono delle Università.”Per le motivazioni presentate dal direttore artistico, la produzione teatrale Scrivere di Dio rappresenta, dunque, un importante investimento culturale che assorbe tutte le risorse a disposizione del Festival Arte e Fede, quelle che di solito vengono impegnate annualmente per l’intera progettualità in un arco di due settimane di eventi.
“Certamente se avessimo più fondi a disposizione in modo sistematico, come avviene per altri festival nazionali supportati da Comuni e Imprese del Territorio, potremmo pensare di mantenere un Programma stagionale come nelle passate edizioni e pure di investire in produzioni significative come questa – conclude Lardani – ma per quest’anno non è stato possibile. Ci teniamo, anzi, a ringraziare tutti i Soggetti patrocinatori e sostenitori dell’iniziativa, la Diocesi di Orvieto-Todi, il Capitolo della Cattedrale, l’Opera del Duomo, la Fondazione Cassa di Risparmio di Orvieto e pure coloro che vorranno contribuire in corso d’opera, impegnandoci a tempo debito a dare pubblico risalto al loro sostegno e alla loro sensibilità.”In questi anni Il Festival Arte e Fede è stato organizzato e promosso dall’Associazione Culturale Iubilarte, in stretta collaborazione con il Comune di Orvieto e la Diocesi di Orvieto-Todi, con il sostegno dell’Opera del Duomo di Orvieto, del Capitolo della Cattedrale, della Fondazione Cassa di Risparmio di Orvieto, del GAL Trasimeno-Orvietano, di BCC Banca Centro Toscana Umbria, di Vittoria Assicurazioni, con il patrocinio della Provincia di Terni, della Regione dell’Umbria, della Conferenza Episcopale Umbra e dell’Ufficio Nazionale per le Comunicazioni Sociali della CEI.
Il Festival Internazionale d’Arte e Fede di Orvieto ha ospitato in questi anni personaggi di primo piano del mondo della cultura tra cui: Angelo Branduardi, Roberto Vecchioni, Claudia Koll, Amedeo Minghi, Susanna Tamaro, Massimo Cacciari, Franco Nero, Giacomo Poretti, Paolo Cevoli, Giovanni Scifoni, Giulio Base, Guido Chiesa, Alice Rohrwacher, P. Enzo Bianchi, P. Antonio Spadaro, P. Bernardo Gianni, Mons. Dario Viganò, Paolo Ruffini, Marco Tarquinio, Don Fabio Rosini, Card. George Pell, Mons. Marco Frisina, Mons. Timothy Verdon, Mons. Ivan Maffeis, Chiara Amirante, The Sun, Suor Cristina, Kantiere Kairòs, Debora Vezzani, Costanza Miriano, Don Maurizio Patriciello, Don Luigi M. Epicoco, Suor Anna Nobili, Ambrogio Sparagna, Davide Rondoni, Daniele Mencarelli, Fabrizio Maria Cortese, Antonio Socci, Marco Guzzi, Corrado Augias, Alessandro Zaccuri, Mimmo Muolo, Gerolamo Fazzini, Franco Nembrini, Roberto Filippetti, Mino Milani, Antonella Anghinoni, Rino Cammilleri, Pino Strabioli, Guido Barlozzetti, Gianfranco Vissani, Riccardo Cotarella, Luca Tomassini, Karin Coonrod, Bruce Herman, Natalia Tsarkova, George Campbell e molti altri importanti studiosi delle più prestigiose Università del mondo: Cambridge University, Yale University, University of Sydney, Università di Ginevra, Università di Perugia, Pontificia Università Gregoriana, Pontificia Università della Santa Croce, Facoltà Teologica dell’Italia Centrale, Pontificia Università Lateranense, oltre a cori, orchestre e compagnie teatrali nazionali e internazionali (Compagnia dé Colombari, Compagnia Jobel Teatro, Compagnia Fattore K, ecc.).
Per ulteriori informazioni e foto:
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