In questi giorni è divenuta di dominio pubblico una vicenda estremamente complicata che da diversi mesi coinvolge il servizio di accompagnamento bambini sugli scuolabus comunali di Orvieto: a seguito del mancato pagamento degli stipendi da parte della ditta appaltatrice (la Falchi s.r.l.s., con sede a Vicenza), le lavoratrici hanno giustamente deciso di licenziarsi iniziando un percorso legale, tramite l’ufficio vertenze della Cgil e l’Ispettorato del lavoro, per vedersi riconosciute almeno le spettanze pregresse. Nel frattempo il servizio è stato sospeso, l’amministrazione comunale in carica ha revocato l’appalto alla Falchi e sta provvedendo ad un affidamento diretto ad altro esecutore per l’ultimo mese e mezzo restante prima della fine dell’anno scolastico.
La determinazione e l’unità delle lavoratrici coinvolte è stata fondamentale per far emergere una storia che sarebbe altrimenti passata inosservata e che, in questa fase politica caratterizzata dalle imminenti elezioni, ci spinge come sindacato a porre pubblicamente la questione dei servizi pubblici in appalto. Nello specifico, riferendoci al servizio di accompagnamento scuolabus, chiediamo alla prossima amministrazione comunale, qualunque essa sia, il rispetto delle seguenti condizioni, che noi riteniamo minime per garantire la qualità dell’offerta all’utenza e la dignità del lavoro di chi vi è impiegato:
– per il nuovo anno scolastico chiediamo la prosecuzione del servizio, con un suo potenziamento, al fine di venire incontro in maniera più completa alle esigenze delle famiglie garantendo nel contempo un orario di lavoro quanto più possibile congruo alle lavoratrici.
– se si deciderà di procedere con un bando di gara, nella formulazione del nuovo atto e del relativo capitolato chiediamo l’applicazione della nuova Legge Regionale n. 2 del 29 febbraio 2024, “Qualità del lavoro e dei servizi alla persona” che impedisce i massimi ribassi (né espliciti né “mascherati”), impone la clausola sociale per il riassorbimento del personale e l’applicazione dei contratti collettivi nazionali più rappresentativi, escludendo i così detti “contratti pirata” con retribuzioni e condizioni lavorative inaccettabili.
– dopo l’esperienza della Falchi s.r.l.s. di Vicenza, di tener conto, nella costruzione dell’eventuale bando, delle pregresse esperienze sul nostro territorio per la selezione del nuovo contraente.
Chiediamo quindi a tutti e quattro i candidati alla carica di sindaco un impegno scritto, esplicito e concreto al rispetto di queste condizioni, ed in particolare l’applicazione completa della nuova legge regionale, non solo per il servizio in questione, ma anche per qualsiasi altro servizio in appalto, in modo da poter iniziare un percorso che dia dignità al lavoro delle centinaia di donne e uomini impiegati nel comparto. Servizi spesso essenziali che, essendo usciti dalla gestione diretta delle pubbliche amministrazioni, da troppi anni in tutta Italia vedono catastrofiche corse al ribasso per quel che riguarda salari e diritti, con ovvie ricadute anche sulla qualità dell’offerta agli utenti.
FP CGIL Provinciale Terni