Abbiamo incontrato l’avvocatessa Carmela Pamela Palmieri il candidato alla carica di sindaco del Comune di Porano con la lista “Uniti per Porano”. Esploriamo le sue idee, le strategie chiave e il suo approccio per affrontare le sfide e valorizzare le opportunità che la comunità affronta oggi.
Quali sono le principali sfide che il paese affronta attualmente e come pensa di affrontarle se diventa sindaco?
Il momento storico in cui viviamo è di grande difficoltà: aumento crescente della povertà e delle differenze sociali, smantellamento del sistema sanitario pubblico, isolamento e marginalizzazione del cittadino. I piccoli centri, un tempo isole felici, risentono anch’essi di questo cambiamento. Cittadini sempre più in difficoltà e sempre più soli, che avvertono, spesso a ragion veduta, la lontananza di chi li amministra. Un sindaco oggi, perché il comune è l’ Ente più vicino alle famiglie, deve cercare di intervenire anche provando a colmare quel vuoto creato dallo Stato, cogliendo difficoltà e bisogni concreti delle persone
Quali sono le sue esperienze e competenze che la rendono idoneo per il ruolo di sindaco?
Sono già stata consigliera di opposizione a Porano qualche anno fa, ed anche in quella veste ho messo tutto il mio impegno. Faccio l’avvocato da oltre 20 anni e mi sono occupata come legale di pubblica amministrazione e fondi Europei. Può essere un punto di inizio!
Qual è la sua visione per lo sviluppo economico locale? Come intende promuovere l’occupazione e sostenere le imprese locali?
Il sindaco non dispone di molto mezzi per incidere sulle politiche economiche e del lavoro. Tuttavia, sempre nell ambito delle proprie competenze, puo’ e deve ascoltare imprese e produttori locali, verificando la possibilità di snellimento della burocrazia e di sgravi, ad esempio sulle imposte pubblicitarie o altro. Puo’ promuovere le imprese agricole ed i prodotti del territorio, soprattutto in un territorio come il nostro a vocazione rurale.
Ma la crescita economica passa anche attraverso la valorizzazione, la tutela e fruizione dei beni storico-archeologici e naturalistici del territorio. Sono aspetti troppo a lungo sottovalutati, che riteniamo necessari sia per la crescita culturale sia per l’economia del turismo locale, con potenziali vantaggi anche per le imprese locali.
Quali politiche ha in mente per migliorare i servizi pubblici, come trasporti, scuole e assistenza sanitaria?
La nostra idea, quella della lista civica Uniti per Porano, è di occuparci del cittadino come persona incentivando il cosiddetto welfare municipale o comunale. Offrire cioè, oltre ai servizi essenziali, servizi aggiuntivi che non lo facciano sentire sempre più isolato: in materia sanitaria, ad esempio, con l’istituzione di un punto prelievi (per la raccolta di campioni biologici) senza la necessità di spostarsi ad Orvieto; attraverso il servizio del taxi socio/sanitario, rivolto principalmente ai cittadini privi di rete famigliare o di sostegno (anziani soli, soggetti a basso reddito) per accompagnarli, ad esempio, alle visite mediche ma anche al mercato più distante.
Ma anche attraverso un sistema di protezione civile che costantemente monitori il territorio e che si rapporti agli altri comuni nell’ambito delle funzioni associate. Porano non si salva e sviluppa da sola, ma dentro una logica che le aree interne hanno ben evidenziato. Insomma, occorrono servizi in generale che si intreccino con quelli elargiti dagli altri comuni, economie che producano da una parte risparmi, dall’altra aumento delle opportunità.
Per ciò che riguarda la scuola, ci proponiamo di mantenere un rapporto costante con l’istituto comprensivo di riferimento, anche per aumentare l’offerta formativa nei limiti dei poteri dell’ente. I ragazzi, ed i giovani, sono anche loro sempre più soli e dimenticati. Aumentare i centri di aggregazione e riqualificare luoghi come la biblioteca già esistente, ampliando i servizi offerti e facendone un polo multifattoriale, risponde alla nostra visione di “cura”.
Come pensa di coinvolgere i cittadini nel processo decisionale e promuovere la partecipazione civica?
Con il confronto ed il dialogo periodico con le persone e le associazioni del territorio, attraverso la creazione di comitati di quartiere che coinvolgano tutti, soprattutto i cittadini più “lontani” fisicamente dal centro storico e dalla sede comunale. Sono tanti, paradossalmente, anche in centri piccoli, gli “invisibili”.
Infine, perché crede di essere la persona migliore per guidare il paese come sindaco e quali sono i suoi valori principali?
La convinzione granitica di essere i migliori la lasciamo agli altri. Io, e tutta la lista che rappresento, metteremo il migliore impegno possibile. Siamo un gruppo di persone, non una sola persona. Ed aggiungo, per fortuna! Personalmente poi sono abituata, dovendo conciliare più aspetti del mio quotidiano: mio figlio e la mia famiglia, il lavoro, la corsa, che è passione concepita quasi come un lavoro. Le donne, tutte e, quindi, anche quelle della lista Uniti per Porano, riescono a dividersi… all’infinito direi!