Il Consiglio Direttivo di TraMercato, attaverso una lettera resa pubblica, chiede ai candidati sindaco di essere coinvolto nella co-programmazione di rigenerazione socio-culturale e urbana della città. Di seguitoil testo:
Egregi candidati sindaco e sindaca,
siamo quelle cittadine e quei cittadini che, produttori e/o acquirenti, danno corpo a TraMercato. Dal luglio del 2020, ogni secondo sabato del mese, proponiamo alimenti naturali e relazioni sociali nell’unico mercato di produttori espressione del territorio orvietano, nei Giardini Pubblici di Via Monte Nibbio, a Orvieto Scalo.Siamo qui in parte per scelta e per progetto, in parte perché finora non ci sono state possibilità di accesso ad altre piazze cittadine, negandoci l’occasione di cucire quel filo di contatto tra la Rupe e la cintura di Orvieto, tra la campagna e la città che sarebbe così importante.
La retorica politica spesso ci appunta al petto varie medaglie. Siamo riconosciuti come “attori della bioeconomia” (la green economy), perché il nostro modo di produrre preserva le matrici ecologiche e ambientali del Belpaese ed è effettivamente alternativo all’agribusiness della chimica e dei brevetti.Siamo detti “custodi del territorio” perché, con la nostra presenza in campagne altrimenti abbandonate, svolgiamo “servizi ecosistemici” che, per esempio, riducono l’impatto del rischio idrogeologico e allertano nei casi di “tragedie dei beni comuni” in corso (i cosiddetti parchi eolici o fotovoltaici spropositati, il consumo di suolo in generale, gli esasperati interventi di ingegneria ambientale).
Siamo considerati “neorurali” perché ri-abitiamo le “terre dell’osso” contribuendo a contrastare lo spopolamento delle nostre colline e dei nostri piccoli paesi, siamo gli artefici della “restanza” o della “resilienza”. Siamo indicati come esempi di “economia circolare” perché sappiamo mettere in rapporto bisogni esistenziali e forme di “autoproduzione” e “cooperazione sociale”.Siamo esaltati come gli interpreti della “catena corta” perché nel nostro ciclo produttivo i termini del “biologico, salubre e equo” trovano effettiva cittadinanza. Siamo complimentati per le nostre iniziative perché sensibilizzano verso il “consumo consapevole” e stili di vita di promozione della salute.
Oltre la retorica, siamo persone che rappresentano un pezzo della nostra comunità cittadina. Esprimiamo valori, generiamo economie, diamo vita a pratiche positive, rappresentiamo un tassello di congiunzione tra il nostro territorio, il resto d’Italia e il mondo che viene a visitare la nostra città e il nostro territorio cercandone, oltre che le meraviglie dell’arte, la peculiarità dei paesaggi e l’autenticità dei sapori.Egregi, noi riteniamo che sarebbe importante coinvolgerci nella co-programmazione di rigenerazione socio-culturale e urbana di Orvieto che fa leva sui temi esposti. Come? Vorremmo conoscere i vostri programmi perché abbiamo qualche idea e qualche buona pratica che saremmo felici di confrontare. Grati per l’attenzione, in fiduciosa attesa: di leggere le vostre risposte cui daremo diffusione attraverso i nostri canali di comunità e, magari, di incontrarci al TraMercato di sabato 13 aprile.