Domenica 21 aprile, presso il Circolo ANCeSCAO ad Orvieto Scalo, si è tenuto l’incontro “Ri-vivere Orvieto – Voci dalla Comunità, esperienze di restanza e neoresidenzialità sul territorio”. Un focus tematico su uno degli argomenti emersi dai tavoli di lavoro dell’evento partecipativo inNova. L’incontro, dedicato al fenomeno del declino demografico e a possibili contromisure da mettere in atto, è stato sviluppato in tre fasi.
Una prima sessione ha raccolto testimonianze significative della scelta di vivere a Orvieto. Attraverso le voci di chi ha deciso di trasferirsi sul territorio o di restare e progettare qui il proprio futuro sono state condivise esperienze e contenuti vivi, espressione di punti di forza e debolezza circa l’attrattività del comprensorio.
Un secondo momento ha permesso di raccogliere le questioni sollevate per inserirle in un quadro analitico e teorico più ampio grazie alle voci degli esperti invitati, intervenuti come tecnici esterni.Meri Ripalvella, funzionaria di ricerca della regione Umbria, ha fotografato in maniera dettagliata le dinamiche demografiche relative al comune di Orvieto, collocandole all’interno del contesto umbro e nazionale, per mettere l’accento sull’emergenza in corso. Giuseppe Croce, economista e docente dell’università La Sapienza di Roma, ha delineato le tendenze connesse al rapporto tra crescita economica e popolazione, mostrando le fragilità del contesto umbro anche a livello di produttività del lavoro, per poi tracciare strade percorribili per un’azione politica lungimirante e di ampio respiro.
L’ultima fase ha incluso gli interventi del pubblico nel percorso di costruzione collettiva di una conoscenza al servizio del territorio, frutto del confronto tra vita e saperi esperti. Queste le coordinate per orientare la rotta, azioni che Nova sposa nella sua proposta elaborata in questi mesi di lavoro. Si tratta di indirizzi che crediamo debbano comporre la bussola per qualunque percorso politico autenticamente interessato ad invertire il declino demografico ed economico. Una sfida cruciale per l’intera comunità, al di là di qualsiasi bandiera o mistificazione della realtà.
Sostenere e promuovere una rete delle città, anche al di fuori dei confini regionali, per unire forze e strategie, superando un’ottica campanilista pur preservando il radicamento territoriale. Favorire l’unione di comuni prendendo come riferimento il sistema locale del lavoro, costruire, quindi, un movimento di aggregazione e collaborazione di comuni non solo per esigenze amministrative ma per restituire voce a un intero territorio.
Implementare politiche efficaci di sostegno alla genitorialità, potenziando i servizi locali dedicati all’infanzia e alla conciliazione famiglia-lavoro, anche nella prospettiva di percorsi verso l’equità di genere.
Incentivare lo sviluppo di attività imprenditoriali ad alta specializzazione per avere posti di lavoro qualificati, contrastando l’esodo di giovani dal territorio. Il turismo non basta poiché è un settore a bassa produttività che crea posti di lavoro a basso valore aggiunto. Curare l’istruzione: Università e Istituti Tecnici Superiori come cuore dello sviluppo territoriale. Potenziare i collegamenti con le grandi città, specialmente Roma e, parallelamente, favorire e attrarre progetti di lavoro da remoto e ibrido, opportunità di resilienza per il comprensorio.
Le tematiche relative ai fenomeni demografici che interessano Orvieto sono evidentemente molto sentite dalla cittadinanza. Ne è una chiara dimostrazione la ricca e appassionata partecipazione a questo incontro, così come all’evento “Abitiamo Orvieto” di sabato 20 aprile, voluto da Abitare Orvieto e che ha visto il confronto tra i candidati alla carica di sindaco. In quell’occasione, Giordano Conticelli si è misurato con le domande poste fornendo analisi e avanzando proposte specifiche. La risposta di Nova alle esigenze abitative comporta accordi e intese con la regione e l’ATER per interventi nel campo dell’edilizia popolare e residenziale, con particolare riferimento al patrimonio pubblico esistente e/o da acquisire, dopo un’attenta ricognizione del patrimonio esistente sia pubblico sia privato.
Durante l’incontro “Abitiamo Orvieto” è stato affrontato anche il problema delle strutture ricettive, la cui proliferazione deve essere necessariamente regolamentata e controllata in maniera più incisiva, rispettando il diritto all’iniziativa economica privata ma garantendo al tempo stesso un’adeguata risposta alla domanda abitativa. Per questa ragione, Nova intende da un lato applicare un limite alle autorizzazioni, che siano proporzionate rispetto al numero di immobili presenti, dall’altro appoggiare la proposta di legge di iniziativa regionale avanzata da AltaTensioneAbitativa per mantenere il tessuto economico e sociale della città integro e coerente con i bisogni della comunità.
Fonte: Nova Orvieto