Abbiamo affrontato il tema della sanità ponendo al centro la salute dei cittadini e i Servizi sociosanitari che ad essi devono essere rivolti. Con i nostri candidati abbiamo elaborato un dossier, analizzando dati e valutando la situazione in modo assolutamente oggettivo, e poi abbiamo presentato una serie di proposte, partendo dalla vigente normativa in materia che, a differenza di quanto è stato sostenuto, sancisce le competenze, i doveri e i poteri di un Sindaco rispetto alla tutela della salute dei propri cittadini.
Il “Testo Unico in materia di Sanità e Servizi sociali”, infatti, prevede che il Sindaco di ogni Comune del territorio della USL faccia parte della Conferenza dei Sindaci, che è lo strumento con il quale i Sindaci esercitano i loro doveri. Ancor più nel Consiglio di Rappresentanza della Conferenza stessa, che è composto da 5 Sindaci, tra i quali siede la Sindaca Tardani che così risulta avere poteri di indirizzo, controllo e valutazione.
Non è una cosa da poco, se questi poteri fossero opportunamente utilizzati. Tra le varie questioni, sulle quali torneremo successivamente, evidenziamo subito quella più urgente, che maggiormente incide sui pazienti: le lunghe liste d’attesa. È opportuno evidenziare che le visite e le prestazioni individuate a livello regionale debbono essere prescritte in base alla loro priorità clinica, che il medico prescrittore indica nella ricetta con un codice, al quale corrisponde una tempistica per l’erogazione.
Se i tempi del Servizio Sanitario Nazionale non sono compatibili con le esigenze della salute del paziente è inevitabile che lo stesso si debba rivolgere alle strutture private, se può permetterselo, altrimenti rinuncia a curarsi, come ormai succede a 4,7 milioni di italiani.
Noi pensiamo che ci sia un’altra strada e riteniamo, infatti, che la nostra Sindaca non sia su quella giusta se continua a sostenere che non ha poteri. Se i cittadini ci daranno il loro consenso, la sanità sarà la priorità della nostra attività amministrativa. Noi verificheremo i livelli dei servizi offerti dal Distretto di Orvieto, verificheremo che il modello di prenotazione del CUP dia priorità su Orvieto per quanti qui risiedono e, infine, istituiremo lo sportello per il diritto alla salute che aiuterà la cittadinanza ad ottenere quanto prescritto dalla normativa.
Per cui se l’attesa della prestazione richiesta si dovesse prolungare oltre il termine fissato dal Direttore Generale l’assistito potrà chiedere che la prestazione venga resa nell’ambito dell’attività libero-professionale intramuraria, ponendo a carico della ASL la differenza rispetto a quanto avrebbe pagato con il Servizio Sanitario Nazionale, oppure in strutture private convenzionate con il diritto al rimborso.
C’è una procedura da seguire, complicata ma non difficile, che per ragioni di spazio non indichiamo in questo articolo ma che abbiamo messo sul blog del nostro sito www.robertapalazzetti.it unitamente ai relativi moduli da utilizzare.
di Proposta Civica – Palazzetti Sindaco