“Gentile sindaco Tardani, mentre la campagna elettorale entra nel vivo, vorremmo quali suoi avversari rivolgerle una sentita prece. Se intende legittimamente smentire quanto riportiamo a proposito dei problemi orvietani, le saremmo assai grati se, in premessa, non ci addebitasse il ruolo di mestatori, per giunta improvvisati. Gente piovuta da Marte che ora si desta e dà fiato alla bocca con l’unico obiettivo di usurpare il ruolo che lei ricopre. Noi non abbiamo governato la città negli ultimi cinque anni, questo è ovvio. Ma l’abbiamo osservata e vissuta maturando opinioni e punti di vista, come cittadini qualunque.
E come hanno fatto quei cittadini che ora – avendo deciso di candidarci – stiamo incontrando per meglio mettere a fuoco lo stato delle cose. Tutti noi, pertanto, non ci siamo svegliati oggi con la malsana ambizione di mandarla a casa. Bensì, abbiamo tratto dalle nostre rispettive esperienze, a torto o a ragione, la conclusione che valesse la pena immaginare di voltare pagina. La democrazia è questo in nuce, la possibilità di un’alternanza. D’altro canto, non ci manda nessuno. Non abbiamo referenti politici a cui chiedere una mano durante la kermesse elettorale e non li avremo dopo, se verremo eletti … il che ci rende la vita più amena per un verso (siamo battitori liberi), ma potenzialmente ben più difficile per un altro.
Ad ogni modo, quando solleviamo critiche al suo operato, sindaco Tardani, muoviamo dai fatti, spesso spontaneamente suggeriti dalle persone che quei fatti derivano da un’esperienza diretta di vita. Se vuole smentirli, è libera di farlo, dovrà però confrontarsi con loro, al di là del rimpallo persino ossessivo di spot e comunicati in chiave autocelebrativa cui stiamo assistendo.
Fermo restando che avremo modo ancora di confrontarci anche direttamente sui temi portanti, non ce ne voglia dunque se intanto registriamo che nel centro storico di Sugano non hanno l’indifferenziata, ma un cimitero di cassonetti sotto alle finestre, se a Benano la scuola crolla (al di là del nastro che indica da tempo immemore “lavori in corso”), se in tutte le frazioni – con pochissime eccezioni – il medico di base non ha una stanzetta dove ricevere i pazienti. In generale, veda lei come gestire il malcontento e se è il caso di rinnovare promesse anche a questa tornata. E tutti insieme vedremo poi l’effetto che fa.”
Fonte: Proposta Civica