di Renato Piscini
Un cambiamento di lessico può essere utile in questa fase elettorale oramai ai nastri di partenza. Saggezza, moderazione, interlocuzione e ascolto sono le parole chiave. Tutti i protagonisti debbono partire da queste parole e concentrarsi più su cosa unisce piuttosto su quello che divide. Bene l’appello a cercare contributi e idee per il bene della comumità, bene chi lavora sereno a costruire piuttosto che a esternare, bene chi si prefigge un futuro diverso per la città e opera con proposte.
Male chi illude e fa proclami ingannevoli, male chi si de fila adducendo insoddisfazione o per supposte esigenze di quadri politici non raggiunti, male chi utilizza utilità personali per coinvolgersi. Oltre al cambio di lessico, infatti, si deve addivenire ad un cambio di comportamenti. Segnali diversi si notano, ma per un vero cambio di passo la comunità deve ancora superare il sopito persistente che veleggia sordo ma naturale nell’aria.
Animare una politica in comune significa rispetto delle idee altrui, metodo sano, segnalare impegni prioritari, fare proposte possibili. Tutto questo per superare l’aspetto rétro e guardare convintamente al futuro. Stacchiamoci dalla città antica non solo come entità fisica ma anche nelle menti, intrecciamo i temi materiali con quelli culturali e spirituali. Questo ha bisogno di ispirazione più che di slogan. L’apertura di nuovi cantieri nel lessico e nei comportamenti aiuterà il salto di qualità dell’intera cominità.