Usciamo dall’incontro con gli abitanti delle frazioni di Canonica e Sugano con un rinnovato senso di gratitudine e di simpatia, di sincera simpatia per le persone che, abitando nei borghi sparsi intorno alla rupe, convivono con gli stessi problemi da anni. E che, tuttavia, venendo a conoscere Roberta Palazzetti, dimostrano da un lato di nutrire ancora una speranza di cambiamento e dall’altro di sentirsi nonostante tutto una comunita’, aldila’ delle difficolta’ che pure causano un tangibile senso di isolamento e di frustrazione.
Ed e’ per questo che crediamo andrebbe anzitutto data loro voce con sistematicità, non limitando il contatto alle occasioni elettorali, ma assumendoci fin da ora l’impegno a tenere aperto un canale diretto di comunicazione e confronto, se saremo investiti di un ruolo all’indomani del voto amministrativo. Il potenziale delle frazioni e’ grande ed ignorarlo appare davvero molto sciocco, prim’ ancora che ingiusto. Sono borghi solitamente incastonati in aree di pregio paesaggistico e ambientale, vie di fuga dai ritmi accelerati della vita urbana con un forte potere attrattivo in termini non solo e non tanto di turismo occasionale, ma di vera residenzialita’. Occuparsi di queste realtà significa pertanto cogliere una concreta opportunità di crescita e di sviluppo, che ad oggi appare non solo ignorata dall’amministrazione comunale, ma offesa da una patente incuria generale che vogliamo chiamare con il suo proprio nome: abbandono. Gli esempi di questa dimensione di colpevole trascuratezza (che alla lunga si traduce in degrado) sono molteplici.
A Canonica e Sugano non esiste un ambulatorio che consenta al medico di base, almeno una volta a settimana, di ricevere pazienti e rilasciare ricette e impegnative. A Canonica e Sugano il cimitero, fatto salvo l’intervento di un privato cittadino, che provvede in autonomia a mantenere il decoro, non conosce alcun intervento di pulizia e di manutenzione da parte degli addetti comunali. A Canonica e Sugano non si effettua manutenzione stradale, nessuno cura i giardini pubblici, la fontana necessita da molto tempo di un intervento di riparazione ed ha perdite ingenti.
A Sugano, che a tutti gli effetti il regolamento urbano considera un centro storico, non esiste la raccolta porta a porta dei rifiuti e si verifica il paradosso che – per fare a fronte alle reiterate lamentele riguardo alle difficolta’ di smaltimento – l’amministrazione comunale si limita ad introdurre altri cassonetti deturpando oscenamente le vie cittadine, anziche’ concepire soluzioni piu’ idonee. Per non parlare dello stato di incuria della fonte del Tione e dell’area circostante, un’importante risorsa di cui la popolazione e’ stata scippata e che, dal business di un singolo privato, si e’ poi fatalmente tradotta nella spoliazione complessiva di un luogo appartenente, oltretutto, alla memoria storica della comunità.
La sintesi di questa breve e parziale rassegna di inefficienze, assenza di interventi e incuria generale corrisponde invariabilmente ad un quadro di scarsa, scarsissima attitudine da parte dell’amministrazione Tardani a governare la macchina amministrativa – che pure conta ad oggi circa 150 dipendenti.
Da quanto invariabilmente emerge, appare evidente che da un lato manca il coordinamento delle risorse esistenti a copertura di tutto il territorio orvietano, dall’altra manca un sistema generale di controllo sugli interventi che pure vengono eseguiti, perloppiu’ concepiti a spot (sotto elezioni, diremo meglio, ad effetto), anziche’ nell’ambito di una seria e lungimirante pianificazione. Ed è su questo dato, che emerge con molta chiarezza, che continueremo a confrontarci tra di noi e con gli elettori, con cui ad ogni incontro ci sembra di poter dire che si creino spunti e visioni convergenti. Nella consapevolezza generale che i margini di miglioramento della qualità di vita generale spesso ci sono già, a volerli cogliere. E fermo restando che al buon governo giova la pratica del confronto sistematico sul terreno e non certamente la pratica dell’ autoreferenzialità. (Daniela Tordi, Proposta Civica)