Il Sindaco di Todi ha ricevuto nei giorni scorsi un atto di intimidazione e diffida da parte del legale del WWF di Perugia con la richiesta dell’ordinanza sindacale per il contenimento dei cinghiali nelle immediate vicinanza del centro abitato, sia all’interno di esso che in altre zone limitrofe, a seguito delle numerosissime segnalazioni pervenute da parte della cittadinanza.
Dal WWF viene contestata la “pseudo-motivazione” della presenza di cinghiali, senza indicazione del numero e l’età degli ungulati avvistati e la presenza o meno di nuclei familiari. Nelle premesse, oltre al difetto di motivazione, si contestano, tra l’altro, presupposti quali la possibilità del “differimento degli interventi in altra data” e il “ricorso agli ordinari mezzi offerti dall’ordinamento giuridico”, segnalando come i selecontrolli non facciano che ottenere i risultati opposti a quelli sperati.
Il primo cittadino, nel riscontrare la diffida, ha tenuto a sottolineare che la proliferazione dei cinghiali abbia assunto in zona dimensioni davvero preoccupanti e che la valutazione del pericolo per la pubblica incolumità è supportata da fatti oggettivi, dati gli avvistamenti in prossimità di scuole e di aree verdi con presenza di bambini e anziani. Prima dell’ultima ordinanza, peraltro, il Comune ha informato della situazione la Prefettura, la Questura e la Regione.
Nel respingere la diffida, il Sindaco di Todi ha invitato il WWF a collaborare nel limitare i pericoli alla pubblica incolumità nei modi che vorrà ritenere più idonei.