di Silvio Manglaviti
Mercoledì 6 marzo dalle ore 16 a San Domenico si celebrerà San Tommaso D’Aquino. S.E.R. Mons. Gualtiero Sigismondi vescovo di Orvieto-Todi presiederà la celebrazione eucaristica e aprirà la giornata di studio dedicata al Doctor Angelicus, organizzata a cura della Diocesi.
Il 7 marzo saranno 750 anni dal transito del grande teologo e filosofo Aquinate, che finì i suoi giorni terreni nel 1274 presso l’abbazia di Fossanova mentre era in viaggio da Napoli verso Lione, dove papa Gregorio X lo aveva chiamato per il secondo Concilio.
A Lione avrebbe potuto ritrovarsi con Bonaventura da Bagnoregio, anch’egli, il Doctor Seraphicus, al fianco del pontefice: papa Gregorio X con Bonaventura erano passati prima da Orvieto a recuperare la Bolla Transiturus (https://www.vatican.va/content/urbanus-iv/la/documents/bulla-transiturus-de-mundo-11-aug-1264.html) con la quale Urbano IV da Orvieto Sede Apostolica promulgò nel 1264 per l’universo cristiano la solennità eucaristica del Corpus Domini. Tommaso e Bonaventura, entrambi in Orvieto alla corte pontificia, ne furono le colonne teologica e dottrinale e Tommaso compose l’Officio su cui svetta solenne il Tantum Ergo del Pange Lingua. Quest’anno sono 760 anni della Bolla Transiturus orvietana per il mondo, Cristianità e non solo. Orvieto fu il Luogo della politica e geopolitica della Chiesa di Roma durante il pontificato urbaniano.
Tommaso e Bonaventura le fondamenta magistrali, con altre eminenze accademiche parigine anch’esse ad Orvieto, Ugone di Provenza, Alberto Magno. Orvieto ha la responsabilità storica e culturale di tenere sempre viva l’attenzione su questo ruolo che la città ha rivestito e la Storia tributato. Responsabilità di un ruolo universale, come evidenziò San Paolo VI Papa nel “Messaggio di Orvieto” (https://www.vatican.va/content/paul-vi/it/speeches/1964/documents/hf_p-vi_spe_19640811_orvieto-transiturus.html), lui, pellegrino nel 1964 alle reliquie del Miracolo di Bolsena che il nostro Duomo custodisce; che anche San Giovanni Paolo II Papa venerò nella visita apostolica del 1990 (https://www.vatican.va/content/john-paul-ii/it/homilies/1990/documents/hf_jp-ii_hom_19900617_orvieto.html). San Tommaso D’Aquino è una delle meraviglie culturali di Orvieto, città dove visse e concepì opere filosofiche e teologiche, con Parigi, Roma, Napoli. Orvieto deve andarne fiera ed esserne onorata e orgogliosa, celebrandone il ricordo e curandone la memoria: magari intitolando a San Tommaso D’Aquino qualcosa di sé. (L’iconografia orvietana di San Tommaso D’Aquino sarà disponibile a S. Domenico il 6 marzo)