Giovedì 21 marzo a Roma, presso la sede dell’Agenzia Spaziale Italiana, si è tenuto il simposio “A tavola nello Spazio: produzione, conservazione e preparazione di cibo”. Tra i relatori la dottoressa Elena Luciani dell’Università Campus Bio-Medico di Roma che ha presentato un innovativo progetto per il trasporto e il consumo di pillole di vino nello spazio. La possibilità di fornire agli astronauti una varietà di cibi piacevoli e culturalmente familiari, comprese bevande come il vino, infatti, può contribuire al loro benessere durante le lunghe missioni.
È stato organizzato un panel di degustazione eterogeneo, composto da tecnici dell’Universita Campus Bio-Medico, il Maestro Gianfranco Vissani e esperti del settore e si è cercato di individuare come cambia la percezione di vini differenti al variare della quantità degustata. Tra i vari campioni testati, la Muffa Nobile Orvieto Doc Classico Superiore Calcaia dell’Azienda Barberani è stata selezionata per le sue peculiari e uniche caratteristiche. In particolare il basso grado alcolico, le doti organolettiche e una sorprendente ricchezza di molecole bioattive antiossidanti e antinfiammatorie.
“Creare pillole di vino per lo Spazio – è stato ribadito – comporta il superamento di diverse sfide, come garantire la conservazione del gusto e della qualità in una forma compatta, affrontare potenziali implicazioni per la salute e considerare gli effetti della microgravità. L’incapsulamento del vino liquido può offrire diversi vantaggi come il controllo delle porzioni, la convenienza logistica e innovazione tecnologica. L’incapsulamento del vino in forma di pillola aggiunge un tocco unico e moderno al tradizionale consumo del vino e introduce nuove possibilità per i sistemi di consegna di cibo e bevande nell’esplorazione spaziale”.