ORVIETO – “Un incontro molto importante e significativo perché è fondamentale creare sinergie con istituzioni come la Camera di Commercio necessarie per supportare le imprese e quindi lo sviluppo del territorio“.
Lo ha detto il sindaco di Orvieto, Roberta Tardani, intervenendo martedì 26 marzo, nell’incontro pubblico con le associazioni del territorio organizzato dalla Camera di commercio dell’Umbria nella Sala consiliare del Comune. In mattinata a Orvieto il presidente Giorgio Mencaroni aveva riunito la giunta dell’Ente camerale nell’ambito delle iniziative itineranti promosse dalla Camera di commercio nella regione.
Oltre alla sindaca di Orvieto, Roberta Tardani tra i presenti il primo cittadino di Porano Marco Conticelli, di Castelviscardo Daniele Longaroni, sindaco di Baschi, Damiano Bernardini, il presidente di Confcommercio Orvieto, Stefano Malentacchi, e il Presidente del Gal Trasimeno Orvietano Gionni Moscetti, Francesco Lanzi di Confindustria Umbria.
I lavori della mattinata sono stati aperti dal Presidente della Camera di Commercio dell’Umbria, Giorgio Mencaroni che ha posto fortemente l’accento sul tema della regionalizzazione della Camera di Commercio avvenuta nel 2021. “Oggi grazie al fatto che siamo un Ente unico siamo più forti, interloquiamo con le altre Istituzioni in maniera univoca riuscendo a mettere in campo politiche che hanno una valenza per tutta la regione, penso in primis al tema che ci coinvolge tutti della carenza infrastrutturale che caratterizza l’Umbria”.
“Ma accanto alle politiche regionali, siamo attenti ad ascoltare ciò che arriva dai territori – ha sottolineato Mencaroni – l’Umbria è composta da territori anche molto diversi tra di loro che meritano politiche specifiche in grado di valorizzare le filiere territoriali e le imprese di ogni realtà. La Giunta di oggi nel territorio di Orvieto risponde proprio a questa volontà, ascoltare il territorio cercando di capire come rafforzare il legame reciproco e mettere in campo azioni aderenti alle reali esigenze delle aziende”.
“L’analisi che presenta questa mattina dall’Ente camerale – ha detto Tardani – evidenzia un quadro complessivo già noto con punti di forza che arrivano dal settore dell’agricoltura e del turismo e con le criticità fisiologiche delle Aree interne come la nostra. In questi anni abbiamo operato per colmare questi gap investendo sui servizi primari per i cittadini, sulle infrastrutture per le nostre imprese, e in generale sulle vocazioni del territorio. Il lavoro svolto dalla Camera di commercio ci fornisce inoltre importanti spunti indicandoci nel settore terziario avanzato la possibilità di creare prospettive e nuove opportunità di lavoro. Siamo disponibili a mettere a disposizione degli spazi in città per facilitare gli incontri tra la Camera di commercio e le imprese del territorio e far conoscere anche ai giovani le opportunità che possono nascere attraverso i servizi che offre l’ente camerale.”
Tra i principali suggerimenti emersi questa mattina, proprio la necessità di rafforzare sul territorio il sostegno all’imprenditoria giovanile che si concretizzerà presto con l’espansione dell’attività dello Sportello Nuove Imprese (SNI) della Camera di Commercio anche nel territorio orvietano, con la messa a terra di specifici incontri e iniziative. Il confronto tra le Istituzioni è stato preceduto dalla presentazione del quadro socio-economico per il comprensorio orvietano, curata dal Segretario Generale Federico Sisti. La Camera di Commercio dell’Umbria ha infatti elaborato un approfondito Report con dati e indicatori specifici (dal fatturato al valore aggiunto per impresa, al numero degli addetti, all’andamento della produttività del lavoro, al ritorno economico per i soci etc) che, nel suo complesso, permette di avere un quadro degli andamenti economici e sociali dell’Orvietano, della congiuntura attuale ma anche delle tendenze in atto nel lungo periodo (fonte Infocamere, Sistema Informativo Excelsior).
Imprese e valore aggiunto. Su una base regionale di 79.326 imprese attive al 31 dicembre 2023, il comprensorio dell’Orvietano esprime una quota del 5%, con 3.939 imprese attive. Un peso relativo nell’economia regionale che è rimasto praticamente invariato nell’ultimo quinquennio. La presenza straniera nel tessuto imprenditoriale è molto inferiore alla media nazionale (6,9%, rispetto alla media nazionale dell’11,5%) e al resto dell’Umbria (11,1%). L’Orvietano è, invece, caratterizzato da un alto tasso di imprese a guida femminile. Svetta infatti sulla media nazionale ferma al 22,7% , con il suo 27,2% di aziende “in rosa”, quasi 5 punti percentuali in più (25,5% la media registrata dall’Umbria). In termini di addetti nelle imprese attive il comprensorio rappresenta invece una quota del 4,1% rispetto all’Umbria. In termini di valore aggiunto il contributo a livello di macro-settori evidenzia un peso decisamente preponderante dei Servizi (70,4%), che nel Report camerale includono però, in senso ampio, tutti i comparti economici ad esclusione dell’agricoltura, industria manifatturiera e costruzoni. Per cui vi troviamo il commercio all’ingrosso e al dettaglio, alloggio e ristorazione, servizi di trasporto, di informazione e attività finanziarie etc. Seguono appunto Industria (14,9%), Costruzioni (7,5%) e Agricoltura (7,2%). Il valore aggiunto per abitante è pari a 22.289 euro, inferiore di poco a quello regionale (23.679) ma con uno scalino maggiore rispetto al valore Italia (26.942 euro).
I redditi. Nella distribuzione del reddito si evidenzia una maggiore equità rispetto al dato nazionale (Indice Gini 0,405) e una maggior quota di contribuenti (82,8%, mentre la quota umbra è pari all’80,9% e quella italiana al 77,8%), anche se il reddito medio per contribuente (19.512) è inferiore rispetto al valore regionale e nazionale, segnando per di più una variazione negativa (2022/2021) dell’1,5%.
Le specializzazioni di filiera. L’Orvietano presenta alcune rilevanti specializzazioni nelle filiere olivicola e vitivinicola, oltre a una sensibile specializzazione in quella cerealicola e dei materiali da costruzione, quest’ultimo settore segna un carattere distintivo rispetto all’area regionale.
La demografia. Rilevante per il comprensorio il calo demografico. Il quadro è critico, con un saldo naturale negativo (-1,2%), più consistente rispetto al dato Umbria (-0,8%) e Italia (-0,5%), e una popolazione residente che in poco più di dieci anni (dal 2011 al 2023) ha visto un vero e proprio crollo (- 8,4%), segnando una contrazione di molto superiore a quella totale Umbria (-3,4%) e ancor più consistente rispetto al dato nazionale (-1,1%).
Occupazione e domanda di lavoro espressa dalle imprese. Il tasso di disoccupazione del comprensorio è pari al 7,9%, appena al di sotto del dato Umbria (8%) e di quello Italia (pari a 9,2%.). D’altro canto, viste le caratteristiche demografiche, la quota di pensionati (28,8%) è decisamente superiore a quella regionale e nazionale (rispettivamente 26% e 23,1%), e quella degli occupati (44,7%) è invece inferiore alle corrispondenti quote Umbria (47,1%) e Italia (45,9%). Il Job Opportunity Index rileva discrete opportunità di lavoro in tutti i macro-settori, con una lieve prevalenza per il settore Alberghiero- Ristorazione e dei Servizi, e una domanda di lavoro espressa dalle imprese (Fonte Excelsior) che esprime una richiesta orientata prevalentemente ai diplomati o a personale privo di qualifiche, mentre la richiesta di laureati si attesta a una quota del 9%.
Il turismo. Orvieto, prima meta di destinazione turistica per quanto riguarda la provincia di Terni e terza dell’Umbria dopo Assisi e Perugia, tra il 2022 e il 2023 segna un ragguardevole aumento del 30,6% negli arrivi e un 32,8% nelle presenze, inserendosi pienamente nel trend di crescita registrato dall’intera regione (+35,2% negli arrivi tra il 2022 e il 2023)
La Camera dell’Umbria nell’Orvietano. In termini di quanto l’ente camerale restituisce al territorio orvietano, il Report evidenzia un rapporto virtuoso, espresso dall’indicatore “contributi” erogati alle imprese, il cui valore è pari a 5,4% rispetto al totale erogato alle imprese dell’Umbria. In assoluto le risorse destinate al territorio, come contributi erogati alle imprese, sono pari a 88.670 euro. Le imprese destinatarie dirette di servizi, in particolare negli ambiti promozionali dell’Export, della Digitalizzazione e del Turismo, sono state 1.003, una quota pari al 4,8% del totale.