Il nostro obiettivo principale, insieme ad un gruppo di cattolici democratici, di un rilancio culturale e amministrativo era basato su due valenze: la proposta di un “candidato al di fuori del sistema locale”, oramai sopito e stanco, e l’immissione , nel dibattito elettorale, di parole nuove che mancano da tempo. La proposta alla città del professor Mario Morcellini, senza nulla togliere ai contendenti in campo ad oggi, ci sembrava la più utile e la vera novità per una città che vuole mirare in alto.
La nostra cultura politica e dei cattolici, centrista e basata su concertazione e ascolto, ha preso atto del mancato accoglimento di questa prospettiva, tendente a varcare le mura sorde e timide al nuovo, e quindi abbiamo iniziato una concertazione tendente a stimolare valori e contenuti programmatici a noi vicini verso gli altri partiti. Lo stesso professor Morcellini, al contrario di valutazioni giornalistiche personali, non si è tirato indietro, anzi ha fatto un passo in avanti, dall’alto della sua cultura umanistica e di sussidiarietà dei cattolici, rendendosi disponibile a contribuire alla definizione di contenuti programmatici e culturali al sistema Orvieto dandogli la visione “Orvieto al Centro”.
Per quanto ci riguarda, recepiti messaggi valoriali e di attenzione verso la nostra iniziativa, abbiamo iniziato un’interlocuzione assidua e confortante, che ci ha permesso di valutare con attenzione la candidatura del dottor Stefano Biagioli, sicuramente espressione, quantomeno, liberaldemocratica e moderata. Il cammino verso questo posizionamento è stato preceduto, per l’esattezza delle interlocuzioni, anche da un nostro tentativo di racchiudere, su una sola candidatura, le posizioni riformatrici, liberaldemocratiche, cattoliche e centriste ma, come detto, ha prevalso, democraticamente, il tentativo localistico e ritenuto più consono alle dinamiche cittadine.
Per quanto riguarda le “parole” nuove ci siamo, sin dall’inizio, espressi per una cultura del sociale e delle generazioni, richiamando l’attenzione a formare un’amministrazione più aperta ai cittadini e nel governare su temi come sanità, riqualificazione incrementale delle emergenze cittadine, turismo aperto al mondo, Orvieto città sostenibile, rapporto con i portatori di interesse economico, sfruttare i simboli culturali.
Proprio questi ultimi, uno che va verso l’alto (il Duomo) l’altro verso il sotterraneo (Pozzo di San Patrizio), ci daranno la forza e la ragione per portare lo sguardo verso il futuro! Da ultimo siamo onorati dell’attenzione del candidato sindaco e dei partiti per la attenzione e il ruolo avuto sin qui nel dibattito cittadino e nella costruzione dei contenuti programmatici.
Italia Viva Provinciale