L’iniziativa di Prometeo a cui ho partecipato insieme ai candidati sindaci per Orvieto ha ottenuto un risultato straordinario. È bastata questa iniziativa per far firmare la delibera di assegnazione dei lavori per la casa di Comunità. Strano no? Come ha detto il Presidente dell’associazione, Dino Fratini, guarda caso proprio nel giorno in cui si discute di questo, dei ritardi, delle difficoltà della sanitá, la delibera arriva. Una gran fortuna per la sindaca Tardani.
Ed allora la prima cosa che mi viene da dire è organizziamo decine di iniziative sui temi piu pressanti cosicché assisteremo ad un rapido risveglio delle decisioni amministrative del centrodestra per il nostro territorio! Comunque veniamo a noi.
C’erano tante persone. Ero un po’ teso, per me era la prima uscita pubblica, il primo confronto… insomma, un po’ di tensione ci sta. Io sono abituato a parlare coi pazienti, con le famiglie. E da lí ho cominciato. Dalle preoccupazioni, dalle esigenze e dalle necessità troppo spesso – e sempre di piu negli ultimi anni – deluse di chi si trova di fronte ad una sanità più malata del malato. Per quanto mi riguarda mi sono trovato in piena sintonia con la candidata di proposta Civica Roberta Palazzetti. Un’analisi netta delle difficoltà della nostra sanità. Senza ribadire ciò che lei ha detto, ho portato la mia esperienza personale. Intanto sulla questione delle liste di attesa.
Ieri, prima dell’assemblea, ho fatto le prove dei tempi di attesa su esami specifici. Analisi del sangue? 15 giorni. Esami tipo colonoscopia? Lista di attesa. Due mesi, forse tre. E quando ad un paziente gli esami preliminari gli dicono per due volte che ha sangue occulto nelle feci, non ha tempo di aspettare due mesi. Ed allora lo fa subito. 350 euro per la colonoscopia e altri 70 per l’esame istologico.
Per chi ha 420 euro funziona cosi. Ma per chi non li ha? Il tempo è, in questi casi, una variabile fondamentale per la cura. Urologia? Non c’è più l’urologo a Orvieto. Al consultorio manca il ginecologo. Il personale dell’ospedale? Sotto organico del 30%. Ed allora mi sono permesso di dire. Ma se facciamo la casa di comunità e non abbiamo nemmeno il personale per l’ospedale, non rischiamo di costruire una nuova bella struttura per poi non utilizzarla. In risposta a Tardani dico che il mio non è disfattismo ma semplicemente registro dei dati reali.
Ho parlato del Cup, centralizzato a Foligno e Perugia e che non comprende le esigenze del nostro territorio. Pensate, per gli esami senologici il Cup da Orvieto prevede di mandarti a Terni e solo se Terni è satura ti manda ad Orvieto. Ma per i nostri cittadini non è meglio riempire per gli esami prima gli ambulatori di Orvieto e poi, se saturi, andare altrove? Da medico di base, dalla mia esperienza quarantennale dico che molte volte il buon senso è ciò che manca a chi si occupa della gestione della sanità pubblica.
Quella sanità pubblica che per cattiva gestione sta cedendo sempre piu spazio alla sanità privata e che discrimina il nostro territorio che, badate bene, non è quello di Orvieto e dell’orvietano ma di un’area di 100mila abitanti a cavallo tra Umbria, Lazio e Toscana.
P.S. tra qualche giorno si parla di Università e di Caserma Piave. Vuoi vedere che dopo quasi 5 anni di nulla la sindaca arriva con un progetto fantasmagorico? Del resto si sa, le strade si asfaltano meglio sotto campagna elettorale. È risaputo che il catrame attacca meglio al fondo stradale! A presto e… Teniamoci in contatto.