Le immagini dei fatti accaduti a Pisa, dove la polizia ha utilizzato una violenza ingiustificabile e sproporzionata, con i manganelli sui corpi degli studenti che manifestavano pacificamente, sono difficili da dimenticare e rendono doverosa una riflessione.
Come adulti dovremmo essere un esempio per le nuove generazioni, motivandole e fornendo loro degli strumenti necessari per diventare uomini e donne pensanti e mai subordinati e passivi. Come adulti dovremmo essere un esempio dando loro consigli e anche redarguirli negli errori, quando frutto della giovane età. Come adulti viene da pensare che forse l’educazione civica servirebbe più ad altre “entità”, piuttosto che ai “nostri” studenti.
Certamente la violenza è il segnale peggiore, soprattutto se proviene da chi rappresenta lo Stato, soprattutto se vuole colpire le idee e la loro libertà di espressione. Non possiamo rimanere in silenzio di fronte a quanto accaduto ed ancora accade, non possiamo rimanere inermi, vedendo corpi di minorenni ricoperti di lividi e sangue. Riprendiamo la nota del Presidente della Repubblica Mattarella, semplice ma molto efficace: “Con i ragazzi i manganelli esprimono un fallimento”. Aggiungiamo: “non solo con i ragazzi”!
Oltre alle timide affermazioni del Ministro degli Interni, non abbiamo “udito” da parte del Governo nessuna presa di posizione e per un fatto così gravoso, tale silenzio risulta ancora più assordante, senza dimenticare coloro che, per derubricare l’ accaduto, cercano l’ assurda equiparazione studenti/ centri sociali. Nessuna parola per stigmatizzare la pessima gestione dell’ ordine pubblico.
Per ultimo, le immagini che ritraggono un poliziotto con un ghigno beffardo, dopo aver colpito un giovane, ripropongono un doveroso richiamo all’introduzione dei codici identificativi per le forza dell’ordine. Siamo sicuri che la maggior parte di essi svolgono il loro lavoro con onestà ed impegno e proprio per questo serve isolare e poter identificare chi non onora la divisa e lo Stato.
La nostra piena solidarietà agli studenti rimasti feriti, alle loro famiglie e a coloro che sono scesi in piazza a Pisa per riaffermare i valori democratici della nostra Costituzione. Pisa purtroppo non è il primo e neanche il più triste episodio di una concezione della libertà intesa esclusivamente come obbedire e tacere. Dissentire, ovvero non essere d’accordo, non presuppone più dialogare, confrontarsi e manifestare, ma solo predisporsi a ricevere manganellate, seppure non sempre fisiche.
Con piacere accogliamo una maggiore sensibilizzazione di chi, per troppo tempo, si era dimenticato di alzare la voce. È un nuovo ma già dolorosamente modo di affermare, non sapendolo fare con l’intelligenza, la visione e la capacità, il ruolo di governare ed amministrare. È una declinazione del termine democrazia, ad uso e consumo di pochi, che non può essere nuovamente accettata. Pensiamoci bene e tutti! Le elezioni, anche qui da noi, sono prossime.
Pci Federazione di Orvieto