Ricordate la lettera che “Io ci sono per” fece girare nel gennaio 2023 per chiedere uno spazio pubblico dedicato all’arte e alla cultura, aperto a tutta la cittadinanza e collegato con le realtà nazionali ed internazionali? La grande adesione a questa lettera, di singolə cittadinə e associazioni del territorio, mostrava un evidente bisogno della città di avere uno spazio dove giovani, e non solo, potessero sviluppare i loro sogni in un contesto vivo, sempre aperto e ben inserito nei circuiti creativi contemporanei.
Da allora “Io ci sono per” non si è mai fermata nel lavorare in questa direzione, aprendo il dialogo con le due istituzioni sul territorio che, in seguito alla richiesta, avevano affermato di voler aiutare l’associazione nell’individuazione di uno degli spazi di loro proprietà o disponibilità: l’Opera del Duomo e l’Amministrazione. Mentre con l’Opera del Duomo, dopo un primo entusiasmo da entrambe le parti, l’iter di assegnazione dello spazio, individuato nella Chiesa di Sant’Agostino, è stato drasticamente rallentato da questioni burocratiche, per le quali, ad oggi, non si hanno aggiornamenti in merito; con la prima il dialogo è andato avanti, anche grazie all’inserimento di un progetto analogo nel Dossier di candidatura a Capitale della Cultura 2025.
Orvieto, come sappiamo, non ha vinto, ma è rimasta la volontà dell’Amministrazione di realizzare questo centro culturale, individuato nel piano superiore dell’ex ristorante San Francesco. Questo desiderio condiviso si è manifestato in una serie di incontri fatti con “Io ci sono” per nell’anno trascorso. Ieri l’associazione ha presentato al sindaco e all’ufficio cultura un nutrito progetto con idee già condivise precedentemente con l’amministrazione ed arricchito grazie al confronto con la rete “Lo Stato dei Luoghi”: insieme di organizzazioni e persone che agiscono sull’attivazione di luoghi, gestione di spazi oppure sono coinvolte in esperienze di rigenerazione a base culturale nel nostro Paese, che ha preso a cuore il progetto orvietano.
In questa sede il sindaco ha assicurato la ormai imminente divisione catastale tra piano terra e secondo piano dell’ex ristorante San Francesco e il relativo cambio di destinazione d’uso. Un passaggio burocratico, questo, necessario per poter procedere concretamente ad un cambio di gestione dello spazio. È passato molto tempo da quella lettera ma la sensazione di muoversi, anche insieme all’Amministrazione, verso la realizzazione della Casa della Cultura di Orvieto, rimane viva.
Ora è il momento di dare un segnale concreto della comune priorità che ha la creazione di questo hub culturale, modificando la destinazione catastale e ponendo così le basi minime per l’agibilità necessaria ai primi utilizzi dello spazio. Abbiamo fiducia che questa amministrazione darà alla cittadinanza questo segnale e le chiediamo di farlo ora. Tra qualche mese sarà tardi e sarebbe un vero peccato non arrivare ad una sintesi concreta e visibile di tutto il lavoro fatto insieme. Speriamo inoltre che, al di là dell’esito elettorale, chiunque sia capace di sentire l’importanza di una Casa della Cultura ad Orvieto e che si possa continuare con determinazione il prezioso lavoro fatto finora.
Fonte: Io ci sono per