E’ stucchevole il quadro che si presenta in attesa dello svolgimento prossime amministrative. Ad oggi si tirano nomi e si gettano in pasto a possibili alleati e ai cittadini senza il supporto di un programma. Praticamente della serie: stai con me perché c ho il dottore o la meneger o l’ingegnere o l’usciente perché è stato un bravo dottore un bravo ingegnere una famosa meneger una valida amministratrice, sicuramente sarà così, ma il programma, la visione di un probabile nuovo sviluppo, la scommessa sulla cultura o sul turismo o sull’economia dove sono?
Insomma passerella e basta senza anima, senza valutazioni materiali e immateriali, senza passione né da parte di chi fa politica né di chi dovrà votare. Ma non c’era il problema dei pendolari, della sanità, del lavoro, dei giovani, degli anziani, di come risolvere il problema della Caserma Piave, dell’ex Ospedale, del Palazzo dei Congressi, della rifunzionalizzazione di alcune zone della città, della cultura, del commercio, etc. Siamo alla commedia o al cinema penso più alla tragicomica. Un po’ di sana autoanalisi dovrebbe scendere sui protagonisti come lo spirito santo, senza offesa per i credenti, perché passeranno alla storia per aver mancato anche questa volta la chance di dare a questa città il lustro dei nostri avi, a iniziare dagli etruschi, dall’ alto medioevo fino al rinascimento e i primi del Novecento. Ancora no si conosce ne vi è traccia di un tavolo di concertazione su temi, su sociale, su sanità, su cosa fare di questa città.
Si parla di una voce antagonista che intenderebbe differenziarsi da tutto questo, che pochi volenterosi stanno analizzando, mi risulta ahimé che il frastuono dei nomi altisonanti, come gli interessi del particulare stanno spegnendo sul nascere tale distonia. In questo confuso momento di politica vecchia, distante da Un vero sussulto programmatico e umanistico si ritrova il sopito ambiente cittadino dal quale, per ora, alcuna voce si alza. Allora de pauperidade di cultura, di economia, di sanita’, di lavoro, del sociale ma per lo più per la gente.