“D’una città non godi le sette o settantasette meraviglie, ma la risposta che dà a una tua domanda” (Italo Calvino). Con questa premessa “Bella Orvieto” presenta il programma. Si tratta di una lista di gente comune, libera nel pensiero e attiva nella trasformazione della comunità.
Premessa
Il Comune di Orvieto rappresenta il capofila naturale di un comprensorio più vasto che comprende circa dodici comuni: Allerona, Fabro, Ficulle, Montegabbione, Monteleone d’Orvieto, Baschi, Montecchio, Porano, Parrano, San Venanzo, Castel Viscardo e Castel Giorgio. Complessivamente parliamo di un’area di circa 50.000 abitanti che equivalgono al 6,8% della popolazione Umbra. Il solo comune di Orvieto con i suoi 20.000 abitanti scende al 2,4. Pertanto proposte, progetti e quindi reti di servizi, territorio, ambiente e anche lo sviluppo economico non possono essere limitati soltanto al Comune di Orvieto bensì ad un contesto più ampio, che presenti criteri di omogeneità su vari parametri aggreganti
Agricoltura
1.1 Allevamento prodotti tipici: cereali, frumento, ortaggi, legumi, tabacco, vino, olio, bovini, ovini e suini sono il nostro patrimonio. Dobbiamo allora capire e affrontare il male della globalizzazione e del mercato generalista che hanno affossato la nostra economia agricola locale.
1.2 Dobbiamo ribaltare l’’economia di mercato in economia civile, dove produttori, consumatori, Stato e Mercato, tornino a riappropriarsi del ruolo rispettivamente competente.
1.3 Da prevenire fermamente la massificazione dei profitti facili a scapito della conservazione della biodiversità, fenomeno questo che stiamo vivendo con l’insediamento di monoculture intensive.
1.4 Facilitare e promuovere la creazione di un Bio-distretto del comprensorio orvietano con tutte i produttori presenti nel nostro territorio che promuovono la produzione di prodotti tipici e di qualità e che favoriscono il principio della filiera corta.
1.5 Promuovere e sostenere le iniziative di mercato dei produttori locali
Ambiente
1.6 Messa in sicurezza del territorio in particolare del bacino del Fiume Paglia
1.7 Affidamento ai comuni degli impianti di energie alternative e sostenere nel territorio quei percorsi utili al raggiungimento di comunità energetiche locali, come si stanno sviluppando nell’alto orvietano.
1.8 Economia Circolare rifiuti e discarica le Crete: vogliamo l’eliminazione immediata del conferimento di rifiuti speciali Per quelli di tipo solido urbano vogliamo un processo virtuoso di economia circolare che punti al trattamento e riutilizzo massimo della porzione utile attraverso impianti a norma
1.8 Qualità ed eccellenza dei prodotti del territorio accordi di sistema, soprattutto rivolgendosi alle tante attività produttive e commerciali presenti sul territorio.
1.9 Scelte urbanistiche sul principio di “zero consumo di suolo” e dovranno quindi essere orientate a vantaggio di una riqualificazione del patrimonio edilizio esistente
1.10educazione ambientale e alla promozione delle migliori pratiche, partendo dalle campagne di informazione nelle scuole. Differenziare i rifiuti meglio e allo stesso tempo incentivare tutte le pratiche del “vuoto a rendere”
1.11 Individuazione e mappatura delle aree a rischio frana, lo stesso vale per gli alberi.
1.12 Vogliamo che la valle del Paglia torni ad essere un luogo centrale per l’aggregazione dei giovani e delle famiglie con percorsi pedonali adeguati, laghetti e strutture sportive accessibili a tutti.
Infine crediamo anche che la naturale vocazione della valle del Paglia sia quella agricola, pertanto non vediamo con particolare favore il continuo consumo di suolo che viene fatto anche attraverso l’attività di scavo
Cultura e Politiche Giovanili
La crescita ed il futuro della nostra comunità non possono non poggiare su un grande investimento nel campo della cultura, un vero bene comune.
2.1 Investire nella Biblioteca Comunale “Luigi Fumi” garantendo orari di apertura al pubblico nelle ore pomeridiane e proseguire con la sperimentazione del sabato mattina.
2.2 Nel Comune di Orvieto sono assenti o di poca fruibilità i centri di aggregazione giovanile.
In questi anni non è stato possibile ripensare e riorganizzare il funzionamento del mr Tamburino (attuale centro di aggregazione giovanile) migliorando la qualità del servizio creando una sinergia di associazioni giovanili, culturali e musicali che potesse garantire una pluralità di proposte e orari di apertura maggiore.
2.3 Sono troppi anni che la Fortezza dell’Albornoz aspetta dei piccoli ma significativi interventi per la messa in sicurezza ed il miglioramento della fruibilità per i turisti e per la comunità.
Chiediamo da troppo tempo una sistemazione che possa garantire a qualsiasi associazione, di organizzare e fruire della Fortezza senza dover fare ogni volta interventi eccezionali o straordinari per mettersi in regola, ricordiamo che attualmente la fortezza è sprovvista anche di illuminazione pubblica.
Chiediamo anche di ripensare l’utilizzo del Palazzo “Luigi Barzini” all’interno della Fortezza Albornoz e la sua rispettiva riqualificazione.
Siamo infine convinti che la fortezza sia il luogo naturale per manifestazioni culturali, musicali, cinematografiche e giovanili.
2.4 Progetto del parco della civiltà contadina del Monte Peglia, che evidenzia come si possono creare opportunità di lavoro su ricettività, formazione e cultura in siti naturalistici riconosciuti in tutto il mondo
2.5 Incentivare e promuovere le iniziative nel Parco dei Sette Frati, come il wao festival che ha dimostrato come si possa fare reddito e promozione di un territorio attraverso l’organizzazione di un festival che tratta di musica elettronica ed eco-sostenibilità.
2.6 Riteniamo che la destinazione dei Beni Comuni debba essere individuata attraverso l’attuazione del regolamento sull’amministrazione condivisa, (già approvato in consiglio comunale) e non attraverso bandi.
2.7 Qualsiasi forma artistica è utile per il miglioramento della nostra comunità, in particolare riteniamo che la street-art possa essere un valido strumento di riqualificazione di zone più degradate ed al miglioramento di quelle già esistenti. Grazie ai colori in questi anni abbiamo potuto constatare come si possa fare attività di promozione del territorio, politiche giovanili e sociali sperimentando nuove metodologie. Riteniamo pertanto necessario il proseguimento dei progetti iniziati con soggetti come Ferrovie dello Stato ed E-distribuzione rispettivamente per la riqualificazione dei sottopassaggi ferroviari e delle cabine elettriche. Ci auguriamo anche che si possano costruire in futuro collaborazioni più proficue con il Comune di Orvieto per la riqualificazione di Scuole Elementari ed altro, lo stesso vale per una riqualificazione delle case popolari di proprietà ATER in zona Ciconia e Sferracavallo.
Mobilità, Trasporti e Servizi
È ormai da oltre un trentennio che in questa città si dibatte sulla questione del traffico cittadino; da quando cioè l’uso del mezzo privato è diventato sempre più diffuso che sono emerse tutte le criticità e le incompatibilità tra la struttura della città ed i mezzi di trasporto provati.
Tuttavia la storia della Città ci racconta come in passato venero effettuati numerosi interventi infrastrutturali per limitare il più possibile le auto private nel centro Storico, per cercare di salvaguardare il più possibile il patrimonio e la bellezza della Città
Ne sono testimonianza atti delle Amministrazioni precedenti come:
1. Partecipazione del Comune di Orvieto alla conferenza tenutasi ad Amsterdam il 24 -25 Marzo 1994 per le città che si prefiggevano l’obiettivo di diventare senza auto; a seguire c’è una delibera di Giunta (numero 920 del 8/10/94) che, a seguito della conferenza, aderisce al club delle città senza auto.
2. Approvazione in Consiglio comunale della delibera (nr 16 del 28/02/97) riguardante la “Carta europea dei diritti del pedone”
3. Orvieto diventa città slow
Ne sono una testimonianza soprattutto opere come:
1. Elettrificazione della Funicolare
2. Parcheggio di valle a Piazza della Pace
3. Parcheggio pluripiano del Foro Boario
4. Impianti imponenti di risalita dal parcheggio del Foro Boario (scale mobili e ascensore)
5. Parcheggio coperto di Via Roma
6. Parcheggio per residenti del centro storico di Via Pecorelli (P.zza Cimicchi)
Queste opere così complessivamente progettate avevano un senso e continuano ad averlo se veramente utilizzate per lo scopo per cui furono realizzate.
Alla paura degli amministratori si è accompagnata anche la scarsa sensibilità ed il costante boicottaggio di molte categorie sociali del centro storico che hanno sempre salutato con diffidenza quei pochi metri in più di area pedonale che qualche ordinanza sindacale è riuscita a conquistare.
Questo radicale cambiamento sul modo di muoversi nel centro storico deve essere ovviamente accompagnato da altri interventi collaterali quali:
1. Intensificazione delle corse della Funicolare che deve diventare il punto di convergenza delle varie circolazioni urbane.
2. Prolungamento dell’orario serale della Funicolare e apertura ascensore Foro Boario 24h
3. Sistema di noleggio diffuso di biciclette,anche con motore elettrico, in tutto il territorio comunale.
4. Revisione in ribasso delle tariffe dei parcheggi insilati per quelli che non hanno alcun tipo di abbonamento e quindi per le soste occasionali, brevi e giornaliere.
5. Revisione in ribasso delle tariffe del trasporto pubblico (soprattutto per abbonamenti) per incoraggiarne l’uso.
7. Progettare un piano di de-palificazione verticale più consono ad un centro storico come Orvieto e liberarlo dai numerosi ostacoli quali borberi e catene
Mobilita urbana integrata con le periferie
Trasporto ferroviario e pendolari: abbiamo la fortuna di avere la ferrovia e l’autostrada ma i tempi di percorrenza per i maggiori centri regionali e sono troppo elevati. È pertanto auspicabile la sollecitazione di un intero territorio piuttosto che quella di un solo comune.
Sanità – Diritto alla Salute
Premessa: In tutta Italia e in Umbria sono in atto da diversi anni politiche tese a colpire i nuclei centrali dello stato sociale e attaccare i beni comuni. Anche la salute e la sanità sono sottoposte ad attacchi e tagli di spesa pubblica che producono e favoriscono diseguaglianze nella tutela e nell’accesso alle cure.
Contemporaneamente viene incentivato l’ingresso in sanità di gruppi privati, con un obiettivo chiaro: fare profitto sulla nostra salute.
– Centralità della prevenzione e promozione della salute in tutti gli aspetti della vita e del lavoro.
– Prestazioni sanitarie utili, necessarie ed efficaci accessibili a tutte e a tutti, senza vincoli di cittadinanza e gratuità per gli indigenti.
– Finanziamento basato sulla fiscalità generale.
– Protezione della sanità da logiche di mercato.
– Le condizioni di lavoro del compartimento sanitario sono peggiorate e stanno peggiorando, con carichi di lavoro sempre maggiori che determinano, per forza di cose, un rallentamento ed un peggioramento della qualità dei servizi offerti.
– Oltre alla lunghezza dei tempi delle liste di attesa si aggiunge anche quella in km, perché può succedere che la prestazione sanitaria sia prenotata a Norcia o Foligno, questa problematica è figlia della scellerata divisione in due ASL che ha portato Orvieto ad avere come riferimento Foligno, accorpandoci con aree poste agli antipodi della nostra regione.
– L’attuale proliferazione di coperture sanitarie assicurative private o mutualistiche – purtroppo inserite anche nei contratti collettivi di lavoro – indebolisce ulteriormente il sistema, creando una situazione a due velocità: un servizio sanitario pubblico “al ribasso” per i meno abbienti (o per chi non ha una sufficiente tutela contrattuale) e una sanità privatizzata differenziata a seconda dei diversi benefit previsti dal ruolo lavorativo o per chi se la può pagare.
– L’ultima modifica apportata alla Sanità regionale, paradossalmente abbatte il numero di DSS eliminando di fatto la partecipazione del Territorio alla programmazione della spesa sanitaria ( è la maggiore voce del bilancio di qualunque regione) lasciandola in mano ad una elite di funzionari regionali e della ASL. Noi vogliamo l’implementazione dei DSS e la partecipazione attiva e primaria dei Comuni del DSS nella rilevazione dei dati epidemiologici tipici del territorio e della relativa quantità e tipologia di prestazioni necessarie vantando la migliore conoscenza di fattori importanti e dinamici quali età media, patologie ricorrenti, logistica dei punti di erogazione prestazioni, struttura dei trasporti pubblici, e soprattutto i fattori latenti non ancora conclamati che attengono ad un tipo di sanità preventiva e che spesso derivano in veri e propri mali che impongono ospedalizzazione e ciò che ne deriva specialmente a soggetti soli o deboli.
Un Servizio Sanitario Nazionale pubblico universalistico come recita l’articolo 32 della Costituzione, come dimostrano tutti gli studi comparativi internazionali, è invece meno caro e tutela tutta la popolazione.
Territorio e Nuove Residenze
Nessuno si salva da solo: è necessario dover pensare allo sviluppo del nostro Comune soltanto se sappiamo immaginarlo inserito sinergicamente con tutto il suo territorio. Siamo convinti anche che è necessaria la promozione di una nuova legge elettorale Regionale che possa riconsiderare l’attuale suddivisione dei collegi garantendo una rappresentanza anche per territori vasti ma poco densamente popolati come, ad esempio, il nostro. Il Comune di Orvieto sta pericolosamente scendendo sotto i 20.000 abitanti a causa delle poche nuove nascite. In questi ultimi anni abbiamo visto un progressivo spopolamento, soprattutto dei più giovani ed il fenomeno viene attenuato soltanto dai residenti di origine straniera. È necessaria pertanto una politica attiva per le nuove residenze:
– facilitando ed incentivando l’arrivo di nuove famiglie attraverso il miglioramento dei collegamenti (vedi mobilità-trasporti)
– miglioramento del fattore vivibilità attraverso agevolazioni fiscali per le nuove residenze
– ampliamento e miglioramento della connettività in tutto il territorio comunale
– riqualificazione di alcuni palazzi nel centro storico, come ad esempio, il Palazzo dei Sette che iniziano a manifestare evidenti richieste di sistemazione, magari attraverso forme artistiche adeguate
– abbattimento progressivo delle barriere architettoniche sparse in tutta la Città
Turismo
I dati sui flussi turistici in Umbria stanno progressivamente migliorando e così anche nel nostro comprensorio, tuttavia rimane ancora basso il tempo di permanenza media. Bisogna far aumentare i flussi promuovendo non solo il Duomo e il Pozzo di San Patrizio ma un’intera Città e un intero comprensorio. Solo così allungheremo i tempi di permanenza, migliorando l’offerta turistica. Elenchiamo una serie di proposte, che a nostro avviso, potrebbero rivelarsi utili a raggiungere questi obiettivi:
Promuovere una rete di castelli e di borghi del comune di Orvieto (Titignano, Prodo, San Quirico, Osa, Benano, Corbara) e con un lavoro ancor più efficace potremmo allargare il ragionamento a tutto il comprensorio orvietano.
Creare un’offerta turistica e promozionale della Città con tutta la sentieristica della zona, i siti paesaggistici e naturalistici più rilevanti: Monte Peglia, Porto Romano, La Roccaccia, Le Forre, la sorgente del Tione e la Diga.
Coinvolgere tutti i comuni del comprensorio orvietano per elaborare una strategia condivisa per la promozione di un intero territorio.
Creare un calendario di eventi che riesca a tenere insieme tutte le numerose attività culturali, ricreative e sociali che offre la Città ed il territorio nel suo insieme, garantendo così al turista un’offerta migliore ed un motivo per restare.
Sociale
– sostenere l’associazionismo, garantendo spazi per riunioni e iniziative con modalità chiare ed accessibili
– coinvolgere le associazioni di settore nello sviluppo dei progetti della città
– sostenere lo sportello Cesvol
– Le gare d’appalto per la gestione dei servizi sociali devono garantire la dignità del lavoro svolto e riconoscere la qualifica di educatore professionale
Abitare
Contiamo anche un netto scollamento generazionale che rende difficile poterci considerare una comunità di persone, integrata e partecipe ai bisogni della città. Il campanilismo sterile tra i vari gruppi di potere, dividono ed agevolano il disinteresse dei cittadini, i quali bisogni sono nettamente disattesi. Quindi la costruzione di qualunque proposta di governo cittadino, deve necessariamente soddisfare alcune condizioni:
– aggregare ed armonizzare la convivenza di diverse generazioni, intervenendo sulle varie aspettative di vita, di lavoro e sui servizi primari essenziali, con ambizione di offrire anche nuova attrattiva di residenza per giovani famiglie
– trasformare il potenziale statico disponibile in patrimonio dinamico, capace cioè di fornire reddito e generare occupazione: il processo può abbracciare numerosi filoni: natura, arte, cultura, tradizione, enologia, gastronomia, ricettività, ecc.
Dobbiamo creare presupposti per una offerta multi sensoriale e differenziata per contenuti, durata e costi. È un processo che richiede punti fermi, obiettivo, richiede impegno e coerenza di tutti, Pubblico e Privato, ciascuno per il proprio ruolo, le proprie competenze e finalità, ma con l’unico e comune senso di condivisione e serietà.