di Valentino Filippetti, sindaco di Parrano
A quanto pare la Destra Umbra cerca di riprendere il cammino verso la privatizzazione della sanità, che era la colonna portante del programma elettorale, dopo lo stop imposto dall’emergenza Covid che aveva messo in evidenza il valore insostituibile della sanità pubblica. Il Piano varato dalla giunta regionale ha due parole magiche: efficientamento e privatizzazione.
Si cerca di completare il lavoro avviato con la privatizzazione della diagnostica strumentale e specialistica ambulatoriale e con una serie di lacci e laccioli (aziendalizzazione, numero chiuso a Medicina, tickets sanitari, tetto per le spese del personale al 2004, liste di attesa,…) che rendono “conveniente”mettere le mani in tasca ed andare nel privato. Ora si mette mano alla assistenza ospedaliera. I fatti piu rilevanti riguardano la zona Spoleto-Valnerina e Terni.
A Spoleto si va alla riduzione delle principali funzioni ospedaliere che avrà effetti devastanti per tutta l’area. A Terni, invece, vi va a braccia aperte verso la richiesta pressante dell’imprenditore Bandecchi, oggi sindaco, di prevedere anche li una clinica privata con 80 posti letto convenzionati, pagati dalla sanità pubblica, e 40 posti pagati dai privati. Si realizzerà così il famoso scambio clinica contro lo stadio? Staremo a vedere.
Di sicuro quello che aspetta la popolazione umbra è un ulteriore peggioramento delle prestazioni della sanità pubblica e la necessità di ricorrere a quella privata. Nei giorni scorsi è stato eletto il Consiglio di Rappresentanza della Conferenza dei Sindaci dell’Usl Umbria 2. Lo presiederà il sindaco di Foligno Stefano Zuccarini e ne fa parte anche il sindaco di Orvieto Roberta Tardani. Una buona notizia per l’Orvietano. Nonostante le menomazioni dei poteri subite nel tempo dalla Conferenza dei Sindaci, essa rimane un luogo politico importante per discutere delle problematiche della sanita. Vedremo nelle prossime settimane se si vorrà affrontare qualcuno dei tanti problemi sul tappeto oppure rimarremo alle pratiche elettorali.