ORVIETO – Si è tenuta venerdì 12 gennaio nella Sala consiliare del Comune la tradizionale conferenza stampa di fine anno dell’amministrazione comunale di Orvieto. Presenti il sindaco Roberta Tardani e i membri della Giunta, il vicesindaco Mario Angelo Mazzi, gli assessori Alda Coppola, Gianluca Luciani, Carlo Moscatelli e Piergiorgio Pizzo.
“Quello che si è appena chiuso – ha detto il sindaco Roberta Tardani – è stato un anno importante nel quale hanno cominciato a prendere forma molti progetti per lo sviluppo della Orvieto che verrà, denso di impegni e ricco di sfide esaltanti come è stata quella della candidatura a Capitale italiana della cultura 2025 che ha unito e mobilitato un’intera città e che soprattutto ha risvegliato l’orgoglio di una comunità.
Si apre l’anno che porta alle elezioni di giugno ed è inevitabile che questo diventi un primo bilancio del lavoro svolto in questi cinque anni di consiliatura, anni difficilissimi di cui forse ci si dimentica troppo spesso quello che abbiamo dovuto fronteggiare, a partire dalla pandemia, un nemico sconosciuto e invisibile che ha sconvolto ogni nostro piano, che ci ha terrorizzato, ha strappato ai nostri affetti persone care, ha messo duramente alla prova un intero Pianeta. Abbiamo lottato insieme alla città, abbiamo dovuto prendere decisioni a volte difficili e impopolari ma con l’unico obiettivo di difendere e tutelare ciascuno di noi. E abbiamo fatto tutto quello che era nelle nostre possibilità per sostenere i nostri cittadini, le piccole imprese e le famiglie colpite dalla crisi sanitaria che poi è inevitabilmente diventata anche economica”.
Dalla pandemia alle opportunità
“Anche durante questo periodo così buio però – ha detto – non abbiamo mai perso di vista l’obiettivo di ridare alla città una centralità e il ruolo che le era proprio e il nostro impegno è stato volto a farci trovare pronti alla ripartenza consapevoli di avere enormi possibilità che dovevano essere messe a frutto da subito, senza perdere nemmeno un minuto. Programmando, progettando, puntando sulle vocazioni del territorio e dando concretezza alle soluzioni individuate, in questi anni abbiamo gettato le basi per il futuro e costruito una nuova consapevolezza delle potenzialità di questa città. Il metodo è stato ed è quello di governare i processi coinvolgendo tutti i soggetti interessati nelle decisioni e facendo dell’amministrazione comunale un punto di riferimento. In questo contesto si è innescato un processo di sviluppo che non si può arrestare. La città sta cambiando, ha ritrovato energia e dinamismo e, piaccia o no, un nuovo protagonismo. Sono stati anni in cui abbiamo compiuto progressi importanti nel miglioramento delle nostre infrastrutture, nella promozione del turismo, nell’innovazione tecnologica, nella produzione culturale, nei servizi ai cittadini che riteniamo prioritari per continuare a garantire quella qualità di vita che altrove ci invidiano. Non abbiamo tralasciato nessun aspetto che riguarda la città, affrontando e risolvendo le pesanti eredità che abbiamo trovato in una Orvieto completamente ripiegata su sé stessa”.
Lavori pubblici e manutenzioni
“Siamo dovuti partire dalle basi – ha spiegato il sindaco – e sin da subito con un piano straordinario di manutenzioni delle strade e piazze dell’intera città, che, dopo anni e anni di completo abbandono, ne avevano assoluta necessità. Il più grande piano di interventi degli ultimi decenni ha interessato l’intero territorio comunale e le situazioni più critiche: Morrano, Torre San Severo, Sugano, Canonica, Benano, Canale, Bardano, Sferracavallo, Corbara, Orvieto scalo, Ciconia, il centro storico e ora proseguirà garantendo a tutto il territorio comunale la manutenzione e l’attenzione che merita. Nella prima metà di febbraio, secondo il cronoprogramma stabilito con Hera proprio ieri, partiranno anche gli interventi per la sostituzione dell’illuminazione pubblica con impianti a led in tutti i quartieri ai piedi della Rupe e in tutte le frazioni che garantiranno maggiore efficienza e risparmi”.
I contenitori
“Abbiamo recuperato, valorizzato e finalmente dato una destinazione precisa ai principali immobili cittadini. All’ex ospedale di Piazza Duomo, da 20 anni senza utilizzo, sorgeranno la Casa e l’Ospedale di comunità, a Palazzo Simoncelli si sta completando il Museo della Ceramica, al San Giovanni si stanno ultimando in questi giorni gli allestimenti e presto vedrà la luce il Palazzo del Vino e dei prodotti del territorio, il Centro studi è diventato il polo della formazione e arricchirà la sua offerta con il Fab Lab e l’Archivio Maoloni che è stato recentemente spostato nei nuovi locali ristrutturati, il Palazzo dei Sette sarà la casa del Corteo storico e proprio nei prossimi giorni incontreremo l’associazione Lea Pacini per organizzare il trasloco, la Biblioteca comunale, con investimenti sull’organico e sui progetti, è tornato un cuore pulsante della vita culturale della città e aggregatore di iniziative, il Centro Rodari, con una nuova sede e un nuovo cda, ha ritrovato vitalità.
Il Palazzo del Popolo, rinnovato anche nella strumentazione, accoglie eventi e manifestazioni di ogni genere, il Teatro Mancinelli, libero dal fardello dei debiti della TeMa messa in liquidazione, è tornato a ospitare stagioni di altissimo livello e di grande gradimento da parte del pubblico ma soprattutto si è aperto a tutta la città e ha una gestione economicamente sostenibile. Una gestione diretta e integrata, finalmente efficace e fortemente voluta da questa amministrazione che oggi mette insieme Teatro, Palazzo del Popolo, Torre del Moro e Ufficio turistico. Presto potremmo aprire la sala prove-registrazione della Scuola comunale di musica che sarà a disposizione della città e stiamo lavorando per realizzare la “Casa della cultura” al piano superiore dell’ex ristorante San Francesco, collegato con la biblioteca, ovvero il “cultural hub” inserito nel dossier per Orvieto Capitale italiana della cultura 2025 per il quale stiamo studiando forme di gestione inclusive che possano coinvolgere e rendere protagoniste le associazioni del territorio. Abbiamo ripreso con forza la battaglia per il ripristino del tribunale a Orvieto con prospettive concrete dal Governo che si possa raggiungere un obiettivo per rafforzare la giustizia di prossimità e riportare servizi ed economia nel centro storico”.
Scuola, sociale e sicurezza
“In questi anni – ha detto il sindaco Tardani – abbiamo investito sulla sicurezza delle nostre scuole oggetto non solo di interventi ma anche di verifiche e controlli che non erano mai stati fatti prima. Malgrado il caro energia abbia avuto effetti anche sul nostro bilancio non abbiamo tagliato la spesa sociale e abbiamo potenziato i servizi sociali andando incontro alle esigenze dei più deboli e aumentando i fondi per i contributi alle persone in difficoltà. Abbiamo reso la città più sicura con l’installazione di un nuovo sistema di videosorveglianza che implementeremo ulteriormente e che, come deterrente, sarà accompagnato anche da interventi sull’illuminazione pubblica nelle zone oggi meno coperte nell’ambito dell’accordo con Hera.
Impianti sportivi, il piano per il 2024
“La situazione ereditata sugli impianti sportivi, come in altri ambiti – ha spiegato – era pressochè disastrosa aggravata poi dagli effetti del Covid. Anche qui siamo ripartiti dai quartieri e dalle frazioni con gli interventi sui campi di calcio a 5 a Canale e Orvieto scalo, in primavera sarà ripristinato il campo da tennis all’Albornoz completando l’intervento realizzato con il collegamento pedonale tra la Fortezza e il Pozzo di San Patrizio. Nel 2024 avremo le risorse economiche in bilancio per avviare un importante piano di riqualificazione dell’impiantistica sportiva che interesserà lo stadio “Luigi Muzi”, con il rifacimento della pista di atletica, della copertura e del manto dell’antistadio “Oscar Achilli”, e la piscina comunale già oggetto di lavori che ne hanno consentito la riapertura la scorsa estate”.
Pnrr e finanziamenti regionali
“Siamo riusciti a cogliere ogni opportunità dal Pnrr – ha affermato il primo cittadino – con oltre 43 milioni di euro che sono arrivati sul territorio per progetti su digitalizzazione, scuola, impresa e lavoro, cultura e turismo, inclusione sociale, infrastrutture, transizione ecologica e salute. Soltanto quelli presentati direttamente dal Comune di Orvieto hanno ottenuto finanziamenti per oltre 10 milioni di euro con cui stiamo realizzando il Centro per le politiche sociali e della famiglia a Orvieto scalo e la nuova scuola dell’Infanzia di Sferracavallo oltre all’efficientamento energetico dei principali immobili di proprietà comunale.
Oltre 20 milioni di euro sono stati destinati dalla Regione alla sanità, in particolare alla realizzazione della Casa di comunità e dell’Ospedale di comunità all’ex ospedale in piazza Duomo, al miglioramento sismico del Santa Maria della Stella, all’ampliamento del pronto soccorso e della terapia intensiva e semi intensiva. Grazie ad altri finanziamenti per un ammontare complessivo superiore ai 20 milioni di euro si potranno finalmente realizzare delle importanti infrastrutture come il secondo stralcio della complanare, finanziato con 13 milioni di euro, e il miglioramento del tracciato dei Fori di Baschi per cui sono in corso i lavori.
Turismo
“Davanti agli occhi di tutti – ha proseguito – c’è poi lo straordinario lavoro fatto sulla promozione turistica e culturale della città, come sull’innovazione e digitalizzazione dei prodotti turistici, che sta portando finalmente Orvieto tra le realtà più apprezzate e visitate. A ottobre scorso abbiamo lanciato il progetto Orvieto Experience che ha come obiettivo quello di promuovere le esperienze, ora legate a enogastronomia e artigianato e successivamente anche all’outdoor, per aumentare la permanenza media sul territorio.
Un traguardo che non può perseguire solo l’amministrazione comunale ma che passa necessariamente anche dall’apporto degli operatori e dagli investimenti dei privati nell’elevare la qualità dell’accoglienza. Su questo fronte abbiamo anche aggredito il problema dell’abusivismo nel settore extralberghiero a garanzia della legalità e della qualità dei servizi”.
Residenzialità e abitare
“La promozione di Orvieto anche oltre i tradizionali stereotipi – ha affermato – ci ha permesso di mettere in mostra l’alta qualità della vita nella nostra città che deve tornare ad attrarre residenti. Su questo fronte il dibattito in città è aperto anche se appare più condizionato dalle dinamiche della prossima tornata elettorale che dalla sostanza di proposte e soluzioni concrete.
Soluzioni che noi invece stiamo elaborando e che abbiamo già messo in campo in questi anni sapendo che si tratta di processi lunghi e che hanno necessità di continuità d’azione e partendo dalla premessa principale che il problema demografico è un problema nazionale e a Orvieto come nel resto d’Italia è determinato dal saldo negativo tra i decessi, perché la nostra è una popolazione anziana, e le nascite. Il lavoro che si sta facendo e quanto ho descritto ha un unico filo conduttore che guarda allo sviluppo della città e a contrastare lo spopolamento.
Dal turismo, che non è fine a se stesso, arrivano nel bilancio del Comune di Orvieto risorse per garantire i servizi alla città e ai suoi residenti, il turismo che punta sulle vocazioni del territorio a partire dall’enogastronomia e l’agroalimentare, crea un indotto economico più ampio di quello semplicemente legato all’accoglienza, puntare sulla cultura – crediamo – possa rappresentare anche un’opportunità per i nostri giovani e una leva di sviluppo economico e sociale.
Gli investimenti sulla sanità e sulle scuole vanno nella direzione di rafforzare i servizi per la comunità e mantenere saldi i livelli di welfare malgrado le difficoltà. Stiamo inoltre valutando interventi sulla fiscalità per stimolare il mercato immobiliare e incentivare i proprietari a non tenere molte case vuote, insieme a misure dal punto di vista urbanistico che contengano il dilagare dei B&B in alcune situazioni nel centro storico senza tuttavia limitare l’imprenditorialità sana che si sta sviluppando in questo ambito.
Vogliamo riportare servizi nel centro storico, dalla Casa e ospedale di comunità e auspicabilmente il tribunale, e agevolare il vivere quotidiano ad esempio recuperando più spazi di parcheggio da riservare ai residenti e agevolazioni sulle tariffe. Ma sapendo anche che Orvieto non è solo il centro storico e il tema dell’abitare riguarda tutta la città, i suoi quartieri e le sue frazioni ognuna con una peculiarità e una storia.
Imprese e infrastrutture
“Per quanto riguarda le imprese abbiamo lavorato e stiamo lavorando per migliorare le infrastrutture di collegamento: abbiamo ottenuto le risorse per finanziare il pezzo più importante della complanare che servirà l’area industriale e sono stati avviati finalmente i lavori per i Fori di Baschi.
Stiamo inoltre sollecitando il Governo a sbloccare sul nostro territorio gli interventi sulla realizzazione della fibra ottica previsti nella strategia nazionale. Investire sulle infrastrutture materiale e immateriali e sulle vocazioni del territorio, questo ci chiedono in particolare i nostri imprenditori con i quali ci confrontiamo quasi quotidianamente e ai quali di sicuro non serve la litania del disfattismo che sentiremo nei prossimi sei mesi e che è di per se penalizzante e dannosa per la città al di là di chi si siederà un domani su questa poltrona”.
Visione e concretezza
“Questa è la nostra visione, sicuramente alternativa ad altre, ma non certo fatta di luoghi comuni o ricette da bacchetta magica. Una visione fatta di concretezza che non vede soltanto chi non vuole vedere o, nel peggiore degli scenari, chi vuole distruggere per riportare la città indietro. Il lavoro a 360 gradi che è stato portato avanti deve poter proseguire per poter cogliere gli obiettivi che ci siamo dati e riuscire ad intervenire su quelli che hanno ancora bisogno di più tempo per poter essere completati.
La ex caserma Piave è l’impegno futuro, la “croce” di ogni sindaco, su cui oggi ci sono diverse ipotesi progettuali su vari ambiti, dalla formazione al ritorno all’utilizzo originario della struttura, alcune decisamente interessanti pur se condizionate dagli ingenti costi di ristrutturazione. Oggi, attraverso le importanti relazioni che abbiamo costruito e le interlocuzioni con potenziali utilizzatori, la strada più idonea da percorrere e quella di procedere a un frazionamento dell’immobile per poter avviare un processo di rifunzionalizzazione. Anche qui si sono gettate le basi per sciogliere questo nodo ed è fondamentale lavorare in continuità e non interrompere il lavoro avviato”.
La sanità
“Ci sono poi ambiti, non di competenza del Comune, su cui non ci siamo certo risparmiati. La sanità su tutto. Da sindaco ma soprattutto da cittadina vivo con grande sofferenza le criticità del sistema sanitario pubblico, dalle liste di attesa alla mancanza di personale medico specialistico. Criticità che non riguardano solo Orvieto ma che sono proprie di una sanità pubblica che ha bisogno di investimenti importanti e che deve essere messa al centro dell’agenda di Governo. Dico però che il nostro territorio è stato oggetto di una grande attenzione da parte del governo regionale sul tema della sanità.
Gli investimenti per oltre 20 milioni di euro che ricadranno sul territorio ne sono un esempio tangibile. Fatti concreti, non chiacchiere, che hanno come obiettivo la riorganizzazione dei servizi sanitari sul territorio a cui dobbiamo guardare con fiducia e che testimoniano anche il ruolo che Orvieto ha ritrovato nel contesto regionale, non più marginale come in passato ma presente su tutti i tavoli regionali e capace di indirizzare le scelte“.
“Tutti quanti noi – ha concluso – abbiamo ancora la voglia, la forza, la passione e l’entusiasmo di proseguire questo percorso e credo di poter dire che abbiamo dimostrato la coerenza e la concretezza nel tradurre in fatti le idee e i progetti che avevamo condiviso con gli orvietani”.