di Renato Piscini
Tutto ruota intorno ai partiti, ma le persone possono delineare nuovi scenari. Ogni legislatura tende a dare un’impronta al suo mandato o ad indicare un filo conduttore. C’è stato quello della prova di un centro sinistra guidato da un moderato naufragato per autoestinzione, poi è venuto il salvatore straniero, proveniente dalla destra, naufragato per mancato inserimento sinergico-governativo, di nuovo poi si è riaffacciata la sinistra con un cavallo meticcio, mascherato da civico, che si è autoaffondato. Ad oggi si sta concludendo la seconda volata della destra con una rappresentante indigena, come origine, molto appariscente e poco governativa con visione.
Resta la speranza del nuovo o ancora per una salvezza, partendo dal concetto che la memoria si cancella o si prende in considerazione per non sbagliare. Il problema non è oltrepassare i confini della degenza, ma il timore come il fatto che si possa ricadere nello schema destra-sinistra. Ad oggi quest’ultimo schema si ripropone con lo stesso metodo, con gli stessi assetti, sfiorando la follia del proporsi sic et simpliciter. La vera impronta da valutare è quella della solidarietà, un valore in se che non è né di destra, né di sinistra ma che fa parte di quel mondo cattolico-democratico che collega la fede con l’impegno in politica.
Le non-proposte che ad oggi si rilevano in campo, nella nostra città, preoccupa grandemente, è un errore finte candidature o riedizioni di schemi e programmi per addivenire ad una conta fine a se stessa, che non sposta di un grado la cultura, la rinascita. Se non c’è un sussulto saranno mesi di passione per i cittadini per finire di ritrovarsi sui manifesti elettorali stesse alleanze, stesse facce, stessi partiti. La destra, pur raffazzonata e riaggiustata, si ripropone senza grandi performance di governo e visione (stessa giunta), forse no vi sono accrediti o soccorsi di rilievo!
La sinistra si ripropone con il dilemma di soccombere con stile , fermo nel campo largo, rimanendo inefficace ad un sussulto culturale e programmatico. Rimanendo coì le cose il conto con il passato non sarà mai superato. La speranza di una notevole occasione che sparigli le carte, sperando che il popolo locale sia ancora in grado di recepire il nuovo inteso come superamento di un quadro bipolare consumato nelle proposte e negli uomini e donne. Posso solo, come il Grillo Parlante, mettere in guardia: qualche spiffero di aria nuova aleggia in città chi coglierà il fiore!