A margine della manifestazione che il Partito Democratico dell’Orvietano ha tenuto al Palazzo del Popolo con il Segretario Regionale Tommaso Bori e con l’On.le Camilla Laureti il Segretario del Pd orvietano Maurizio Talanti ha dichiarato:
“Abbiamo la necessità di ritrovare una visione ed un orizzonte per Orvieto ed il suo territorio e ricreare uno spirito condiviso di dedizione rivolto al nostro futuro collettivo.
Le testimonianze di oggi, che ci raccontano di storie di sostenibilità ambientale, sociale e dei nostri saperi locali sono la prova che le peculiarità e le esperienze del territorio possono fare di questa area interna del Centro Italia una fucina di buone pratiche. La politica ha il compito di mettere queste esperienze in rete.
Essa deve stare al fianco delle imprese e degli imprenditori attraverso gli strumenti amministrativi e legislativi. Bisogna riportare il contenuto delle esperienze reali all’interno dei Programmi di Governo.
Lo dico oggi più che mai perché la presenza di Roberto Fiore, nella città dei sette martiri, non può che essere di avvertimento per il pericolo dei valori democratici e dell’antifascismo, ma lo dico anche perché nella nostra piccola ma vivace comunità, il valore della partecipazione e dell’impegno nel processo democratico sono palpabili. Nelle riunioni di questo nostro percorso programmatico, in quelle delle organizzazioni di quartiere e dei comitati, nei gruppi dei genitori, nelle parrocchie sono risuonate le voci che rappresentano l’essenza stessa della democrazia. Perché è in questi piccoli e a volte faticoso raduni, è in queste conversazioni che prospera il vero potere della democrazia.
La democrazia non riguarda solo i grandi discorsi sui grandi palchi, ma piuttosto le voci collettive di ogni individuo, di ogni cittadino, che si uniscono per plasmare il destino della loro comunità. Nell’ultimo mese ho impiegato la maggior parte delle mie giornate ad incontrare innumerevoli soggetti cercando di assolvere alla missione di un partito a vocazione maggioritaria di fare sintesi tra punti di vista provenienti da diversi background.
Si tratta di capire che le nostre differenze non sono ostacoli, ma opportunità di dialogo e progresso.Queste parole vogliono essere un appello alla mobilitazione della nostra comunità democratica, del campo progressista e soprattutto agli elettori “scoraggiati “. Oggi c’è bisogno di maggiori energie ma non solitarie caratterizzate da atteggiamenti autoreferenziali e con visioni verticistiche.
La coalizione che vogliamo costruire non ha bisogno di partecipanti e di comitati elettorali; ha bisogno di ridefinire il protagonismo del cambiamento. Perché la democrazia non è solo un privilegio; è una chiamata all’azione, una chiamata all’empatia e un impegno a lasciare un’eredità di consapevolezza e speranza per le generazioni future. In queste settimane e negli ultimi mesi abbiamo assistito ad uno stato d’ansia diffuso, teso a condizionare il Pd e la coalizione di Centro Sinistra, a diffondere immagini caricaturali, suggerire candidati e candidate, fornire consigli non richiesti.
Un tavolo per una alleanza elettorale vive innanzitutto una dimensione programmatica molto forte e una fase di ascolto che costituisce la spina dorsale di un concetto che a molti risulta oramai estraneo. Si chiama “Democrazia”. Non assemblearismo e confusione ma, semplicemente, Democrazia e rispetto delle differenze e delle cose che ci uniscono. Il Pd vuole restituire stabilità e autorevolezza al governo cittadino e ciò non può essere garantito con le furbizie e con l’improvvisazione. Il giudizio finale spetterà agli elettori ma il percorso e la sua qualità non sarà indifferente rispetto al risultato finale. Invece di fare una campagna elettorale lunga un anno si metta mano alle emergenze che abbiamo di fronte. Questo è il senso della nostra manifestazione di oggi.
Noi siamo impegnati a risolvere subito i problemi della sanità, senza aspettare. Subito vuol dire adesso!
Le emergenze infrastrutturali dimostrano la incapacità e la improvvisazione del Governo cittadino. Il caso del Ponte dell’Adunata lo dimostra in maniera clamorosa. Il Comune ha saputo per ultimo delle intenzioni dell’ANAS! La disattenzione con la quale stiamo assistendo alle vicende interne all’Opera del Duomo e alla Fondazione faina. Il disagio per la scomparsa dall’orizzonte del futuro di Orvieto della Fondazione cassa di Risparmio. Siamo orgogliosi della manifestazione antifascista di questa mattina. Significa che in questa città c’è ancora tanta gente capace di indignarsi.
Queste situazioni si creano quando la Politica con la P maiuscola abdica ai propri doveri e alla propria funzione sociale. Si può andare avanti così? Siamo seri! Guardiamo agli interessi reali della città e dei cittadini, per la campagna elettorale c’è tempo. Oggi si apre una nuova fase. Nelle prossime settimane formalizzeremo il tavolo di coalizione locale e daremo vita a commissioni tematiche di coalizione aperte a tutti i cittadini, con o senza tessera, che non hanno rinunciato ad indignarsi e che vogliono poter essere al centro del cambiamento”.