di Giancarlo Imbastoni
L’11 dicembre 1941 l’Italia e la Germania dichiarano guerra agli Stati Uniti d’America, prima potenza industriale, economica e quindi militare del Pianeta. È l’apice del delirio di Mussolini, nonno degli odierni sovranisti. Lui pur di non essere da meno dell’alleato nazista,verso cui nutriva frustrazione e senso di inferiorità, getta definitivamente verso il massacro finale l’Italia, i suoi abitanti, le forze armate compresi i suoi fedelissimi.
È questa una decisione folle e consapevole, il 1941 infatti è stato testimone dell’assoluta impreparazione militare Italiana:
– il 29 marzo a Capo Matapan (Grecia) la Regia Marina viene massacrata dalla flotta inglese e perde definitivamente il controllo del mediterraneo;
– a causa di ciò viene totalmente distrutto il 9 novembre 1941 (appena un mese prima della dichiarazione vs USA) il “convoglio Duisburg” composto da 7 mercantili più due cacciatorpediniere di scorta che viaggiava verso la Libia.
– il 29 aprile 1941 termina la ritirata della disastrosa invasione della Grecia.
– il 27 novembre (appena 15 gg prima della dichiarazione vs USA) cade Gondar ultima roccaforte in Etiopia
– il 28 cade Tobruch(k) inLibia.
Quello che ancora oggi offende è che la tirannia dei pochi non abbia esitato ad esigere il sicuro martirio di un popolo,dimostrando che il fascismo nei suoi progetti non contempla il futuro. Quello che ancora oggi offende è che c’è ancora gente che tiene il busto del duce vicino a sé e ogni volta che lo lucida…accarezza la morte.