La decisione di collocare la nuova stazione dell’alta velocità Medio Etruria a Creti (Ar) non è una buona notizia per l’Umbria. Ne è convinta la Filt Cgil, il sindacato regionale delle lavoratrici e dei lavoratori del trasporto, che stamattina, nel corso di una conferenza stampa tenuta a Perugia, ha illustrato, mappe alla mano, le criticità di questa soluzione e le potenzialità, invece, di soluzioni alternative, come ad esempio quella della stazione di Chiusi.
“Risulta difficile – ha detto Ciro Zeno, segretario generale della Filt Cgil dell’Umbria, mostrando tragitto e tempi di percorrenza su Google Maps – capire come si possa considerare un buon risultato per la nostra regione l’aver individuato una stazione che dista quasi 60 chilometri dal capoluogo Perugia, che non è raggiungibile in treno, perché a Terontola la linea si interrompe, e che richiede tempi di percorrenza di circa 45 minuti in auto, se non si trova traffico”.
Secondo Zeno, dunque, questa soluzione di fatto non avvicinerà Perugia e l’Umbria all’alta velocità e continuerà comunque a costringere i cittadini umbri ad utilizzare il mezzo su gomma per raggiungere la stazione di partenza. Ma secondo la Filt Cgil, un’alternativa molto più logica e conveniente ci sarebbe stata e ci sarebbe: la stazione di Chiusi, già dotata di servizi e infrastrutture importanti (che a Creti andrebbero ovviamente costruite da zero) e baricentrica per la bassa Toscana, l’Umbria occidentale e l’alto Lazio.
“Sarebbe stato sufficiente, come peraltro originariamente ipotizzato dalla stessa Regione Umbria – ha spiegato Zeno – realizzare un piccolo nodo ci collegamento di appena quattro chilometri tra Borghetto e Badiaccia, sulle sponde del lago Trasimeno. Questo avrebbe consentito alla linea per Terontola di collegarsi direttamente con la Roma-Firenze per raggiungere appunto Chiusi. Il tutto – ha sottolineato il segretario Filt – con tempi di percorrenza da Perugia certamente più brevi e soprattutto su rotaia e non su gomma”.
Un’ipotesi, quella descritta dalla Filt Cgil, che si integrerebbe benissimo anche con la nuova linea Terni-Todi-Perugia, sulla quale Rfi sta investendo decine di milioni di euro, e che renderebbe “interessante” il collegamento anche per l’Umbria del sud. “Crediamo che, viste pure le forti perplessità della Regione Toscana, la stessa che dovrebbe ospitare la nuova stazione di Creti, ci siano buone ragioni per rivalutare la scelta e prendere in considerazione alternative più funzionali”, ha concluso Zeno.