Il 15 dicembre 2023 alle ore 10, presso l’Aula Majorana del Liceo Scientifico e Tecnico di Orvieto, si è tenuta un’iniziativa nell’ambito della Giornata mondiale dei diritti umani, che prevedeva la presentazione del libro “Avvolto in laceri panni”, lavoro di ricerca sul Brefotrofio di Orvieto prodotto dal Laboratorio Unitre di Storia.
Ha introdotto l’incontro la dirigente scolastica Lorella Monichini presentando alle classi le insegnanti che a vario titolo hanno collaborato al progetto, sottolineando che pur essendo ormai fuori dal mondo del lavoro, appassionate alla diffusione della cultura e della storia locale, possono ancora dare ai giovani utili stimoli.
Loredana Bartolini, docente di Storia e Filosofia dell’istituto ospitante, ha spiegato il motivo per cui la presentazione è stata inserita nell’ambito della Giornata dei diritti umani, proclamata il 10 Dicembre 1948 dalle Nazioni Unite e che prevede in primis il diritto del bambino alla vita, punto fortemente emblematico e inerente alle problematiche proposte.
La curatrice dell’opera, Maria Barlozzetti, dopo aver spiegato agli studenti l’origine, le finalità e la variegate attività dell’Unitre – Università delle Tre Età di Orvieto, ha esposto i momenti più significativi della ricerca e le tematiche messe in luce dallo studio, svolto con grande passione dalle allieve del corso di Storia sui documenti d’Archivio, prezioso luogo della memoria cittadina. Ha sottolineato inoltre la valenza conoscitiva ed educativa del segmento di storia locale presa in considerazione, che in filigrana lascia intravedere anche la macrostoria e restituisce emozioni riguardo al problema dell’infanzia abbandonata. Sottolineando l’importanza degli irrinunciabili diritti dei bambini come quello alla cura, al cibo, all’istruzione, al nome e alla famiglia, ha posto interrogativi sul loro effettivo espletamento nell’ambito della struttura caritatevole.
Letture di passi scelti, da parte di Anna Rita Bellini e Loretta Fuccello, hanno arricchito la trattazione con inserti e approfondimenti particolarmente interessanti sui segnali d’esposizione che accompagnavano i “trovatelli” e sulla speranza di un possibile ricongiungimento da parte delle madri, costrette ad abbandonare i propri figli per pressanti situazioni di ordine morale e sociale. Particolarmente significativo il contributo di Martina, Gemma, Asia ed Alexandra, studentesse che hanno dato voce alle testimoni, ormai scomparse, vissute a contatto del Brefotrofio che nel corso della ricerca avevano aggiunto elementi di umanità molto coinvolgenti. Infine le domande da parte di studenti e professori hanno offerto la possibilità di approfondire alcuni aspetti particolari della ricerca. In analogia con le già collaudate iniziative promosse dall’Unitre, l’evento ha rappresentato un’ulteriore conferma di quanto l’integrazione fra diverse generazioni e istituzioni e l’incontro fra studenti e docenti di ieri e di oggi possano portare a tessere trame di cultura fatta non tanto di nozioni acquisite passivamente ma di conoscenze
interattive.