ORVIETO – Nella seduta del 23 novembre 2023, il consiglio comunale di Orvieto ha discusso l’interrogazione presentata dal consigliere Federico Giovannini (Pd) in merito al Museo del Corteo Storico a Palazzo dei Sette.
Nell’atto si chiede “lo stato di attuazione del progetto di trasferimento e di organizzazione espositiva dei costumi del corteo storico, se sono necessari lavori di adeguamento e di messa in sicurezza degli spazi riservati ai magazzini e agli allestimenti e, in caso di risposta affermativa, a quale risorse si intende ricorrere, se è prevista una data di apertura al pubblico, se è stato redatto un progetto espositivo del costumi e, in caso di risposta affermativa, il livello di progettazione raggiunto e il costo di progettazione e delle strutture necessarie alla realizzazione dell’allestimento, le risorse a cui si intende ricorrere per la realizzazione degli allestimenti, se è stato redatto un business plan della costituenda “Casa del Corteo” per definire e fornire strumenti quantitativi e qualitativi utili ad una stima delle misure economiche implicate nel funzionamento dello stesso, come si intende provvedere alla gestione dello stesso museo e sulla base di quali criteri verranno assegnate le differenti funzioni previste dal progetto originario (aperture della struttura, promozione del museo, organizzazione e promozione dei corsi di ceramica, promozione, se sono stati pensati percorsi di co-progettazione, oltre che con l’Associazione Lea Pacini anche con gli artigiani orvietani, le organizzazioni di categoria, le scuole, se l’amministrazione comunale intende abbandonare l’idea di una città con uno o più luoghi specificatamente dedicati ad accogliere esposizioni e mostre d’arte, quale spazio si intende utilizzare per le riunioni del Consiglio Comunale in caso di indisponibilità della Sala “Unità d’Italia”, dal momento che la sala del Governatore è l’unica ad avere l’autorizzazione del Prefetto per tale scopo, in quale spazio verrà trasferito l’headquarter di Cittaslow“.
“L’amore per il Corteo storico – ha replicato il sindaco Roberta Tardani – ci ha indicato la via per individuare una sede prestigiosa, adeguata e sicura per delle ricchezze di tale pregio. Io non ho parlato di museo ma di casa e sede del Corteo storico. Dal punto di vista strutturale e tecnico abbiamo fatto tutte le verifiche, è stato revisionato l’impianto elettrico ed è stato spostato l’Archivio Maoloni.
Il contratto di comodato d’uso gratuito con Cittàslow è scaduto e non è stato rinnovato e ora l’associazione ha tempo fino al 31 gennaio per il trasloco nella nuova sede che abbiamo individuato nei locali in via Bonaventura Cerretti che in passato hanno ospitato il Centro Rodari. Con l’associazione Lea Pacini, che ha chiesto la disponibilità dell’intero palazzo, siamo d’accordo che appena libera anche la Sala di Cittàslow ci saremmo incontrati per organizzare il trasferimento dei costumi dall’ex caserma Piave che vogliamo che sia un evento per Orvieto al quale possa partecipare tutta la città. Riteniamo che già con il trasferimento dei costumi a Palazzo dei Sette la struttura potrà essere visitabile e aperta al pubblico. Successivamente valuteremo con l’associazione Lea Pacini le possibilità e le opzioni per ampliare il progetto e pensare alla musealizzazione di alcuni costumi.
Relativamente ai costi abbiamo sostenuto le spese per le verifiche tecniche e l’adeguamento degli impianti, per il trasloco vedremo ma non credo siano cifre rilevanti. Per quanto riguarda infine le riunioni del consiglio comunale provvederemo a formalizzare la richiesta al Prefetto per autorizzare la Sala Expo di Palazzo del Popolo da utilizzare in alternativa mentre, come già avvenuto, la Sala Etrusca per iniziative politiche in occasione delle elezioni”.
Il consigliere comunale Federico Giovannini si è dichiarato “parzialmente soddisfatto“. “Le precisazioni relative alla sala del consiglio comunale avrei preferito saperlo prima e non con un’interrogazione. Rimangono le perplessità sui costi visto che non si tratta di un trasloco di poco conto. A mio modo di vedere il Palazzo dei Sette era nato per essere un centro espositivo e invece andrà ad essere perso come sede per ospitare mostre importanti”.