di Andrea Impannati
I Giovani Democratici di Orvieto, come annunciato, hanno presentato sabato 28 ottobre nella sede del Partito Democratico il progetto “Umbria Precaria”, un documento che raccoglie una serie di proposte per ridurre la precarietà lavorativa in Umbria.
L’incontro è stato introdotto da Leonardo Cruciani, segretario del Circolo dei Giovani Democratici di Orvieto, che ha sottolineato come la precarietà non sia solo lavorativa, ma anche esistenziale per i giovani.
Simone Emili, dirigente regionale Giovani Democratici dell’Umbria, con delega al Lavoro, ha presentato il documento “Umbria Precaria”. Il documento ha analizzato la situazione della precarietà lavorativa, evidenziando come questa sia un fenomeno diffuso, che riguarda tutte le fasce d’età e tutti i settori economici.
Il documento propone una serie di misure per ridurre la precarietà lavorativa in Umbria, tra cui: le modifiche alla normativa sugli appalti, per incentivare l’inclusione sociale e ambientale e il mantenimento dei livelli occupazionali; l’istituzione di una consulta del lavoro digitale con l’obiettivo di realizzare una carta dei diritti dei lavoratori digitali; il blocco del fenomeno di privatizzazione delle politiche attive per il lavoro e riqualificazione del servizio pubblico per l’impiego; il prolungamento della durata e l’aumento dell’indennità dei tirocini e la realizzazione di uno strumento di monitoraggio della sicurezza sul lavoro.
“Crediamo che sia necessario un cambiamento di paradigma, che ponga al centro la dignità del lavoro e la tutela dei lavoratori” ha affermato Emili. I partecipanti dell’incontro hanno espresso il sostegno alla proposta, iniziando un dibattito condiviso. Il documento “Umbria Precaria” rappresenta un contributo importante al dibattito sulla precarietà lavorativa in Umbria, le proposte contenute nel documento, infatti, potrebbero avere il potenziale di incidere positivamente sulla vita dei giovani lavoratori umbri. Sarebbe auspicabile che le proposte del documento vengano discusse e valutate da tutte le forze politiche, al fine di trovare soluzioni condivise per ridurre la precarietà lavorativa nel nostro territorio.