A che punto è il progetto del trasferimento del Corteo Storico nei locali di Palazzo dei Sette? Lo chiede il consigliere Federico Giovannini nell’interrogazione formulata al sindaco e depositata giovedì 2 novembre. Di seguito il testo in formato integrale:
Premesso che:
Il 31 maggio 2023 il sindaco Roberta Tardani ribadiva la volontà di trasferire costumi e accessori del Corteo Storico negli spazi del Palazzo dei Sette o “Palazzo delle Esposizioni”. “Non sarà un magazzino – ebbe a dichiarare allora il sindaco – ma la Casa del Corteo, un luogo accessibile, visitabile e accogliente che darà dignità ai costumi e potrà diventare un nuovo attrattore culturale e turistico della città”.
Il sindaco precisava, nella stessa dichiarazione, che sarebbero stati trasferiti sia l’Archivio Maoloni presso Palazzo Negroni (cosa che è avvenuta) sia l’headquarter di Cittaslow International per il quale era stata individuata una sede alternativa.
Dopo cinque mesi dalle solenni dichiarazioni del sindaco, sarebbe auspicabile fare un punto sulla situazione del trasferimento e sul cambio di funzione di Palazzo dei Sette (da Palazzo delle Esposizioni a Magazzino-Museo) anche in considerazione del prestigio di cui gode il Corteo Storico di Orvieto e del forte e persistente affetto che gli orvietani tributano alla creazione di Lea Pacini da più di settant’anni.
Chiedo di sapere:
– lo stato di attuazione del progetto di trasferimento e di organizzazione espositiva dei costumi del Corteo Storico;
– se sono necessari lavori di adeguamento e di messa in sicurezza degli spazi riservati ai magazzini e agli allestimenti e, in caso di risposta affermativa, a quale risorse si intende ricorrere;
– se è prevista una data di apertura al pubblico;
– se è stato redatto un progetto espositivo dei costumi e, in caso di risposta affermativa, il livello di progettazione raggiunto e il costo (di progettazione e delle strutture necessarie alla realizzazione dell’allestimento);
– le risorse a cui si intende ricorrere per la realizzazione degli allestimenti;
– se è stato redatto un business plan della costituenda “Casa del Corteo” per definire e fornire strumenti quantitativi e qualitativi utili ad una stima delle misure economiche implicate nel funzionamento dello stesso;
– come si intende provvedere alla gestione dello stesso museo e sulla base di quali criteri verranno assegnate le differenti funzioni previste dal progetto originario (aperture della struttura, promozione del museo, organizzazione e promozione dei corsi di ceramica, promozione, etc.);
– se sono stati pensati percorsi di co-progettazione, oltre che con l’Associazione Lea Pacini anche con gli artigiani orvietani, le organizzazioni di categoria, le scuole, etc.;
– se l’Amministrazione Comunale intende abbandonare l’idea di una città con uno o più luoghi specificatamente dedicati ad accogliere esposizioni e mostre d’arte;
– quale spazio si intende utilizzare per le riunioni del Consiglio Comunale in caso di indisponibilità della Sala “Unità d’Italia”, dal momento che la sala del Governatore è l’unica ad avere l’autorizzazione del Prefetto per tale scopo;
– in quale spazio verrà trasferito l’headquarter di Cittaslow.