“Da civico e riformista ho votato convintamente il piano regionale integrato gestione rifiuti per diverse ragioni. Una di queste, fra le principali, è quella che finalmente mette la parola fine al ricorso allo smaltimento dei rifiuti in discarica. L’Umbria ancora oggi conferisce, con il metodo più pericoloso, più inquinante per l’ambiente e più dannoso per la salute umana, oltre il 33% dei suoi rifiuti ricorrendo alle discariche. Lo sanno bene i cittadini delle zone di Magione, di Orvieto, di Città di Castello, che vivono al fianco di vere e proprie bombe ad orologeria. Discariche ormai al limite del collasso, devastanti dal punto di vista ambientale e della salute. Questo piano, che non è la panacea di tutti i mali, permetterà di passare dal 33% al 7% entro il 2030. Questa è un’azione che salva l’ambiente. Una azione che al contempo conterrà l’aumento vertiginoso dei costi di raccolta e smaltimento dei rifiuti che è accaduto in questi ultimi 15 anni”: così il consigliere regionale Andrea Fora (Patto civico) sull’approvazione in Aula del nuovo Piano rifiuti.
“Termovalorizzatori e raccolta differenziata, chiusura del ciclo e cultura della sostenibilità – ribadisce Fora – vanno di pari passo. Non sono l’uno contro l’altro, ma l’uno complementare dell’altro. Questo è un dato di realtà che contrasta con la fantasia di alcuni interventi che ho sentito in Aula. Emilia Romagna e Lombardia in Italia, Francia e Germania in Europa sono le regioni e le nazioni che hanno il maggior numero di impianti di termovalorizzazione e le due regioni e le due nazioni d’Europa con il più alto indice di raccolta differenziata. E’ di oggi la notizia che continuano ad aumentare in Umbria i costi a carico dei cittadini per la tassa rifiuti. È di 352 euro la tassa per i rifiuti pagata in media nel 2023 da una famiglia umbra, rispetto ai 320 della media nazionale, con alcune differenze tra i capoluoghi: si va dai 389 euro di Perugia ai 315 di Terni.
n Umbria, la tariffa è aumentata del 2,4% rispetto al 2022, e a Perugia in particolare si registra un incremento del 4%. Rispetto e tutela per l’ambiente, la creazione di un mondo più sano per i nostri figli e una attenzione alla diminuzione dei costi a carico dei cittadini sono due facce d’una stessa medaglia – conclude – che la politica di ogni schieramento dovrebbe avere, se ha a cuore il bene comune dei cittadini”.