di Renato Piscini
Mi pare che possiamo individuare tre atteggiamenti nella nostra società: il distacco dalla politica, la rinuncia alla politica, il rifiuto della politica. Una sintesi che demolisce la onnipotenza della politica stessa e evidenzia la polarizzazione integrale della propria vita; l’evento in cui la politica assorbe tutte le energie non consente distrazioni come in un momento elettorale.
Ma nel momento stesso che la politica rientra nel proprio ambito l’uomo cerca scampo nella vita privata. Infatti la vita della gente, nella maggior parte dei casi, si svolge al di fuori e scopre, a posteriori, l’ingranaggio di una macchina di cui non sa bene chi sia il guidatore e chi la sta conducendo.
Per questo è necessario capire chi sia il miglior Sindaco per la città da subito. L’esperienza dimostra che la politica è una sola delle attività umane ed è migliore una società in cui la politica non pervade tutta la vita dei cittadini a cui altresì non sfugge, nel tempo, l’esistenza del Palazzo in cui gli addetti ai lavori (eletti) sono pochi e i cittadini stanno a guardare. Di fronte a tutto ciò la politica va intesa come bene comune rivolto al vivere bene come diceva Aristotele. Il divario tra democrazia formale e sostanziale che si evidenzia in alcuni casi, come vulnus, è la forma di rappresentanza delle èlites e della ingovernabilità per dissociazione (tra e nei partiti).
Questi due casi sono nello schema odierno in città e albergano nei social comunicativi e tra la gente. Il bisticcio è solo apparente perchè i due casi non coincidono ma appartengono al diritto privato e al diritto pubblico; allora la rappresentanza può avere un discrimine solo, nel primo caso, previo accordi e decisioni segrete, o attraverso una carattere rappresentativo autoreferenziale.
Questo può portare alla autarchia avendo fondamenta nascoste anche come intenzioni. Conseguentemente guardiamo bene ai poteri invisibili che nascondono idee o ideali democratici. Quale è il miglior governo! Il governo degli uomini o quello delle leggi! bisogna verificare quali e quanti siano i governanti, certo la dove il governante rispetta le leggi non può far valere le questioni personali, questo è uno dei punti chiave nella scelta del Sindaco, in quanto la legge protegge il cittadino affinchè colui che governerà interpreti e garantisca i bisogni della città. Dirimente altresì, ai fini del risultato, la scelta dei tempi; come si dice la politica ha i suoi tempi, precipitare eventi per essere primi non sempre premia specie nelle maratone( elettorali ), avere a cuore il bene comune ha altre dinamiche.. Usciamo dalle secche in cui siamo finiti guardiamo con spirito democratico al valore di chi ci vorrà condurre senza preclusioni valoriali ma su programmi veri si. Per cambiare occorre superare la logica del ragionamento sia di parte , sia autoreferenziale, sia di schieramenti.